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Il caso
20 Agosto 2025 - 15:03
Corsia di ospedale - archivio
TARANTO - A più di un mese dall’ultima audizione in Commissione Sanità sulla situazione della Sanitaservice Taranto, nulla sembra essere cambiato. A denunciarlo è il consigliere regionale Michele Mazzarano, componente della stessa Commissione, che parla di una gestione «incomprensibilmente ingessata» con gravi ricadute sui servizi.
Secondo Mazzarano, gli operatori sanitari sarebbero costretti a lavorare in condizioni di organico ridotto, con conseguenze inevitabili sulla qualità delle prestazioni. Si attende ancora l’immissione delle circa 40 unità lavorative destinate al 118, ultima tranche di un piano assunzionale già approvato, mentre i problemi riguardano anche il Cup e il personale ausiliario e addetto alle pulizie. Le ultime assunzioni in quest’ultimo settore, ha osservato, hanno rappresentato solo «una boccata di ossigeno» senza però risolvere le criticità.
Un altro nodo riguarda i contratti nei Cup, che andrebbero adeguati alle reali mansioni svolte, oltre a una maggiore uniformità di trattamento tra le varie Sanitaservice della Puglia, per evitare disparità tra operatori che svolgono le stesse funzioni in province diverse. Un quadro che, secondo Mazzarano, porta a tracciare «un bilancio fallimentare della gestione».
Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che ha parlato di una situazione «ormai insostenibile». A suo giudizio, gli operatori del 118 e di altri settori «pagano il prezzo di una gestione bloccata e poco trasparente», aggravata da procedure assunzionali ferme da mesi.
Perrini ha ribadito la necessità di proseguire senza ulteriori ostacoli l’iter per le 38 assunzioni già previste, di definire un nuovo piano per coprire tutti i settori – emergenza, ausiliariato, Cup e pulitori – e di garantire la massima trasparenza nelle procedure, con controlli accurati sui requisiti dichiarati per scongiurare favoritismi.
Il consigliere, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità, ha fatto sapere di aver già chiesto chiarimenti e di voler riportare la questione nelle ultime sedute del Consiglio regionale. «Ci sono lavoratori che attendono risposte concrete – ha concluso – e la politica ha il dovere di darle senza ulteriori rinvii».
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