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I dati

Beni durevoli, ecco come spendiamo i nostri soldi provincia per provincia

Il rapporto Findomestic–Prometeia fotografa una regione in crescita: Bari al secondo posto nel Sud per volumi complessivi, Taranto primeggia nell’acquisto di auto nuove, Bat fanalino di coda negli acquisti

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Nel 2024 le famiglie pugliesi hanno destinato 3,68 miliardi di euro all’acquisto di beni durevoli, collocandosi al nono posto nazionale per volumi complessivi. La crescita è stata del 4,3% rispetto all’anno precedente, in linea con la media del Mezzogiorno e appena inferiore al +4,5% registrato in Italia. A certificarlo è il rapporto annuale sui consumi dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia e giunto alla sua 31ª edizione.

Secondo il responsabile dell’Osservatorio, Claudio Bardazzi, i settori più dinamici sono stati quelli legati alla mobilità, con incrementi significativi soprattutto nel comparto dei motocicli, ma anche nelle auto usate e in quelle nuove. Più contenuta la crescita degli elettrodomestici, mentre si registra un arretramento diffuso per telefonia, elettronica e information technology.

Motori in testa
Le famiglie pugliesi hanno speso 2 miliardi e 50 milioni nel comparto auto e motoveicoli. In particolare, il mercato delle auto usate ha raggiunto 1 miliardo e 308 milioni con un incremento del 9,8%, doppiando quello delle auto nuove, fermo a 610 milioni ma in crescita del 7,1%. Il settore dei motoveicoli ha totalizzato 134 milioni, con un balzo dell’11,9%.

Per i beni legati alla casa, l’unico segmento in espansione è quello degli elettrodomestici con un aumento del 2,1% per un valore complessivo di 375 milioni. Stabili i mobili a 680 milioni (-0,4%), mentre si segnala un calo per la telefonia (-2,5%, 339 milioni), l’information technology (-6,9%, 118 milioni) e l’elettronica di consumo (-5,9%, 111 milioni).

Spesa media e quadro provinciale
La spesa media per famiglia in Puglia è stata di 2.211 euro, in crescita del 4,2% rispetto al 2023. La provincia con la performance migliore è Bari, con una spesa media di 2.369 euro e un volume complessivo di 1,21 miliardi, pari al secondo posto nel Sud Italia dopo Napoli e al 16° a livello nazionale. Seguono Lecce con 728 milioni e Foggia con 550 milioni. Più contenuti i dati di Taranto con 510 milioni e Brindisi con 364 milioni, mentre Barletta-Andria-Trani chiude con 309 milioni.

Bari al top nel Sud
Con un aumento dei consumi del 4,7%, Bari si conferma locomotiva regionale. Le famiglie hanno speso 443 milioni in auto usate (+10,9%), 224 milioni in auto nuove (+5,7%) e 47 milioni in motocicli (+9,6%). Nel comparto domestico, gli elettrodomestici hanno segnato un +2,1% a 117 milioni, mentre i mobili sono rimasti invariati a 201 milioni. In calo la telefonia (-2,5%, 105 milioni), l’information technology (-6,5%, 39 milioni) e l’elettronica (-4,9%, 37 milioni).

Barletta-Andria-Trani fanalino di coda
La provincia Bat si colloca all’ultimo posto in Puglia per spesa media familiare, ferma a 2.046 euro (+3,3%), e alla 100ª posizione nazionale su 107 province. I consumi complessivi sono saliti a 309 milioni (+3,5%), trainati dal settore dei motoveicoli, che con 12 milioni ha fatto registrare la crescita più alta della regione: +17,1%, al 17° posto in Italia. Crescono anche gli elettrodomestici (+2,2% a 36 milioni), mentre calano elettronica (-5,9% a 11 milioni), telefonia (-3,2% a 29 milioni) e IT (-6,5% a 11 milioni).

Brindisi, bene i motori ma crolla l’IT
In provincia di Brindisi la spesa in durevoli ha toccato i 364 milioni (+4,2%), pari a 2.218 euro a famiglia. I motocicli hanno segnato l’incremento più rilevante (+14,1% a 12 milioni), mentre le auto usate hanno raggiunto 141 milioni (+9,5%) e le auto nuove 53 milioni (+7,5%). Positivo anche il settore degli elettrodomestici (+2,1% a 35 milioni), in calo i mobili (-0,7% a 68 milioni). Tra le contrazioni spicca quella dell’information technology, che con un -10,2% a 11 milioni rappresenta la flessione più marcata d’Italia.

Foggia accelera su auto usate ed elettrodomestici
La Capitanata ha registrato consumi per 550 milioni (+4,5%), con una spesa media familiare di 2.175 euro (+4,3%). Le auto usate hanno totalizzato 193 milioni (+11,3%), il rialzo più alto della regione, mentre le auto nuove si sono fermate a 68 milioni (+7,5%). Positivo anche il mercato dei motocicli (+9,4% a 16 milioni). Gli elettrodomestici crescono del 2,6% a 61 milioni, record regionale. In calo mobili (-0,2% a 123 milioni), elettronica (-6% a 17 milioni), IT (-6,2% a 19 milioni) e telefonia (-2,4% a 52 milioni).

Lecce trainata dalle auto nuove
La provincia salentina ha chiuso il 2024 con 728 milioni di spesa (+4,1%), pari a 2.134 euro per famiglia (+4%). A trainare la crescita è stato il comparto delle auto nuove, in aumento dell’8,6% a 148 milioni, seconda migliore performance in Puglia. Bene anche le auto usate (+8,7% a 229 milioni) e i motoveicoli (+11,8% a 28 milioni). Gli elettrodomestici sono cresciuti dell’1,9% (73 milioni), mentre i mobili hanno perso lo 0,8% (134 milioni). In calo telefonia (-2% a 73 milioni), IT (-6,4% a 22 milioni) ed elettronica (-6,5% a 21 milioni).

Taranto leader nelle auto nuove
La provincia ionica ha registrato consumi per 510 milioni (+4,2%), con una spesa media familiare di 2.116 euro. Nel settore dei motori spicca la crescita delle auto nuove, che con 80 milioni segnano un aumento del 9,5%, il più alto della regione e il 33° posto in Italia. Le auto usate valgono 193 milioni (+7,9%) e i motoveicoli 19 milioni (+15,6%), collocando Taranto al 25° posto nazionale per incremento. Gli elettrodomestici crescono dell’1,9% a 52 milioni, mentre calano telefonia (-2,9% a 46 milioni), IT (-7,1% a 15 milioni) ed elettronica (-6,9% a 14 milioni). I mobili restano sostanzialmente stabili (-0,3% a 90 milioni).

Il quadro complessivo mostra una regione in cui i consumi tornano a crescere con dinamiche diverse da provincia a provincia. La Puglia conferma il proprio peso nel panorama nazionale, con Bari in prima linea per volumi e Taranto e Foggia a guidare la corsa in comparti specifici. Un segnale che riflette le trasformazioni dei comportamenti d’acquisto delle famiglie e la resilienza del mercato anche in un contesto economico complesso.

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