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Fiera del Levante esclude Israele, durissimo scontro politico

Gasparri parla di antisemitismo e di vergogna per il capoluogo pugliese, FI Giovani accusa il Comune di propaganda, i Giovani Democratici difendono la città

La Fiera del Levante a Bari

La Fiera del Levante a Bari

BARI - La Nuova Fiera del Levante ha ufficializzato la scelta di non ammettere la partecipazione di Israele alle prossime manifestazioni fieristiche in programma a Bari. La decisione è arrivata in seguito all’invito formale del sindaco Vito Leccese, datato 1 luglio, con cui il Consiglio comunale aveva dichiarato “non gradita” la presenza dello Stato di Israele e dei suoi rappresentanti alle edizioni future della Campionaria e dei saloni specializzati.

Nella nota inviata al Comune si legge che la misura resterà valida fino a quando non verrà posto fine all’intervento militare nella Striscia di Gaza e alle violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione civile palestinese.

La società, guidata dal presidente Gaetano Frulli, ha sottolineato che la scelta non discende da vincoli giuridici, ma da una condivisione etica e politica con la linea adottata dall’amministrazione cittadina. La Nuova Fiera del Levante, prendendo posizione contro “le atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese”, ha inoltre promosso l’iniziativa di candidatura dei bambini di Gaza al Premio Nobel per la Pace 2025, sostenendo la raccolta firme dell’associazione “L’Isola che non c’è” di Latiano, guidata dal giornalista Franco Giuliano. L’appello, già supportato da centinaia di esponenti del mondo accademico, culturale, politico ed ecclesiale, è stato presentato ufficialmente alla Camera dei Deputati il 31 luglio.

Già il 17 luglio, tramite il Decano del Gruppo consolare di Puglia, Basilicata e Molise, la società aveva comunicato la volontà di escludere Israele anche dall’88ª Campionaria Internazionale, in programma dal 13 al 21 settembre.

La scelta ha però sollevato immediate polemiche. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha accusato il Comune di Bari e il sindaco Leccese di antisemitismo. “Si mette al bando Israele dalla Fiera del Levante – ha dichiarato – ed è un atto grave che getta discredito sulla città. È una vergogna per Bari, che non merita atteggiamenti razzisti come questi. Esprimo piena solidarietà allo Stato di Israele e al suo ambasciatore in Italia. L’antisemitismo che ha distrutto il Novecento – ha aggiunto – è cominciato con atteggiamenti di questo tipo. Speriamo che gli ebrei possano entrare liberamente negli esercizi commerciali di Bari, senza divieti imposti da Leccese”.

Durissimo anche l’intervento di Forza Italia Giovani Puglia, che ha definito la scelta del Comune “l’ennesimo atto di propaganda targato Leccese-Emiliano”. In una nota il coordinamento ha denunciato un “antisemitismo strisciante, mascherato da antisionismo”, accusando il sindaco di strumentalizzare la guerra e ricordando che “escludere Israele dalla Fiera del Levante vuol dire escludere cittadini israeliani sulla sola base delle loro origini, richiamando pagine buie del passato”.

Di segno opposto la replica dei Giovani Democratici di Puglia, che hanno difeso la decisione e attaccato Gasparri. “Le sue parole calunniano Bari e insultano la storia della città – si legge nella nota –. Definire antisemitismo una scelta politica è un uso strumentale e irresponsabile di un termine che appartiene alla pagina più buia della nostra storia”. I Giovani Democratici hanno sottolineato come Bari sia da sempre città di dialogo e accoglienza e hanno espresso piena solidarietà al sindaco Vito Leccese, respingendo “attacchi politici strumentali e di bassissimo livello”.

Lo scontro politico appare destinato a proseguire, con posizioni contrapposte che riflettono non solo le tensioni locali, ma anche il clima acceso attorno al conflitto in Medio Oriente e al ruolo che le istituzioni italiane devono assumere nei confronti di Israele.

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