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Bari

Ferragosto, oltre 20 mila ospiti negli agriturismi pugliesi

Cucina contadina, turismo esperienziale e natura spingono le prenotazioni: la campagna insidia il primato delle spiagge

Una tavola imbandita in un agriturismo pugliese - archivio

Una tavola imbandita in un agriturismo pugliese - archivio

BARI - Saranno più di 20 mila gli italiani e gli stranieri che il 15 agosto sceglieranno un agriturismo pugliese per il tradizionale pranzo di Ferragosto. Un dato che conferma l’attrattiva delle strutture rurali, trainate dalla ricerca di buona cucina, tranquillità e paesaggi autentici. A diffondere la stima è Coldiretti Puglia, sulla base delle rilevazioni di Terranostra Campagna Amica Puglia, secondo cui la campagna si piazza al secondo posto tra le mete più ambite della giornata, insidiando da vicino il primato delle spiagge.

La cucina a chilometro zero resta il biglietto da visita più apprezzato, con menù che propongono piatti della tradizione contadina. Ma la scelta dell’agriturismo – evidenzia Coldiretti – è alimentata anche dalla voglia di turismo sostenibile: le strutture hanno ampliato l’offerta con attività per sportivi, amanti della natura, nostalgici e curiosi, fino a iniziative culturali come percorsi archeologici, itinerari naturalistici e proposte di wellness.

“Gli ospiti – spiega Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia – premiano la capacità di conservare intatte le tradizioni enogastronomiche, riscoprendo sapori autentici tramandati da generazioni”.

L’accoglienza agrituristica regionale conta 15 mila posti letto, 1.821 piazzole di agricampeggio e 27.145 posti tavola, con degustazioni guidate e servizi pensati per il turismo enogastronomico, considerato l’anello forte dell’offerta turistica pugliese.

Con 436 strutture dedicate, la Puglia guida la classifica nazionale delle degustazioni in agriturismo, offrendo percorsi di enoturismo e oleoturismo e aumentando la specializzazione nell’accoglienza. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, quasi 4 turisti su 10 (39%) parteciperanno ad attività esperienziali come degustazioni, visite a cantine, frantoi, caseifici o birrifici, e corsi di cucina. In cima alle preferenze c’è l’enoturismo, seguito a pari merito da oleoturismo e turismo dei formaggi, con il birraturismo in crescita.

Gli agriturismi si dimostrano anche flessibili verso il turismo itinerante, offrendo spazi per picnic e camper, colazioni al sacco e la possibilità di acquistare prodotti freschi direttamente dalle aziende, garantendo così un contatto diretto con la filiera agricola.

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