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Taranto
14 Agosto 2025 - 15:33
Operai ex Ilva (foto d'archivio)
TARANTO - All’ex Ilva di Taranto la produzione resta ai minimi, mentre cresce il ricorso alla cassa integrazione. In attesa di conoscere l’esito della gara per l’ingresso di nuovi investitori, il gruppo Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha avanzato una nuova richiesta di ammortizzatori sociali che potrebbe coinvolgere un numero ancora maggiore di lavoratori.
A giugno, dopo l’incidente e il successivo sequestro dell’altoforno 1 avvenuti a maggio, l’azienda ha presentato domanda per ulteriori 1.000 dipendenti, portando il totale a 4.050 lavoratori, di cui 3.500 in Puglia. La richiesta copre il periodo fino a marzo 2026.
L’esame della pratica, inizialmente previsto al ministero del Lavoro, è stato rinviato più volte. Secondo fonti sindacali, l’incontro potrebbe svolgersi il 28 agosto alle 11, anche se la convocazione ufficiale non è ancora stata comunicata.
Il giorno successivo, il 29 agosto, i sindacati incontreranno i gruppi parlamentari nella sede nazionale di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm in Corso Trieste a Roma. All’appuntamento hanno già aderito quasi tutte le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione, per discutere dello stato della vertenza e delle preoccupazioni legate al futuro del polo siderurgico.
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