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Taranto

PeaceLink boccia l’intesa sul futuro dell’Ilva: «Una bolla di dichiarazioni senza effetti concreti»

L’associazione ambientalista critica il verbale firmato tra governo ed enti locali, definendolo un’operazione di immagine priva di un piano industriale. Confermato il ricorso al TAR contro l’AIA

Ex Ilva

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TARANTO - L’associazione PeaceLink ha espresso una valutazione fortemente critica sul verbale di intesa firmato ieri riguardo al futuro dello stabilimento Ilva di Taranto. Dopo un’analisi del testo, composto da 876 parole - si legge nella nota diffusa dall'associazione -, PeaceLink ritiene che si tratti di un documento privo di ricadute pratiche, concepito soprattutto per mostrare un’apparente coesione tra governo ed enti territoriali e non compromettere la gara di cessione dell’impianto.

Secondo PeaceLink, la vendita non può più essere considerata una normale operazione di mercato: un soggetto si sarebbe presentato offrendo 1 euro, mentre altri potenziali acquirenti potrebbero partecipare chiedendo in cambio ingenti investimenti pubblici per la decarbonizzazione. Un’eventualità che, secondo l’associazione, configurerebbe una transizione energetica finanziata dai contribuenti e non da capitali privati.

Altro punto ritenuto grave è l’assenza di un piano industriale, evidenziata anche dalla Uilm. Per PeaceLink, nessun intervento concreto sul futuro stabilimento decarbonizzato potrà essere avviato sulla base di questo verbale, definito «un atto mediatico privo di efficacia concreta» e «una bolla di dichiarazioni».

Le decisioni reali, sottolinea l’associazione, sono rinviate a dopo il 15 settembre, quando si capirà se la gara di cessione attirerà offerte o resterà senza partecipanti. Il timore che quest’ultima ipotesi si concretizzi, secondo PeaceLink, sarebbe alla base di dichiarazioni solenni paragonate a proclami di vittoria in momenti di grande difficoltà.

L’organizzazione ribadisce la propria distanza dall’intesa e conferma l’impegno a presentare ricorso al TAR contro l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) che consente all’impianto di produrre con il carbone per altri 12 anni. PeaceLink invita inoltre chi si è espresso contro l’AIA a fare lo stesso «per ragioni di coerenza».

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