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Il fatto
09 Agosto 2025 - 06:23
I mezzi dei carabinieri per il controllo ambientale -archivio
STATTE - Il sequestro di un’area di circa 700mila metri quadrati nel territorio di Statte, collegata all’ex Ilva di Taranto, è stato definitivamente confermato. Il provvedimento, originariamente disposto nell’ottobre del 2018, è stato eseguito nella mattinata di venerdì dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e Potenza, in esecuzione di un’ordinanza firmata dal Gip di Potenza.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, all’interno dello stabilimento siderurgico sarebbero stati depositati in maniera incontrollata, e senza le necessarie autorizzazioni, circa 5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali, sia pericolosi che non. Il materiale individuato comprende fanghi d’acciaieria, scarti e polverino provenienti dagli altiforni.
L’area sottoposta a vincolo, dal valore stimato in circa 1 milione di euro, resta dunque sotto sequestro nell’ambito di un’inchiesta che punta a fare chiarezza sulla gestione dei residui di lavorazione del polo siderurgico tarantino.
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