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Taranto

Ex Ilva, bando di vendita aggiornato: obbligo di decarbonizzazione e tutela occupazionale. Offerte entro il 15 settembre

Il Ministro Urso: “A Taranto la grande sfida dell’Italia industriale. Salute, ambiente e lavoro possono coesistere”

Adolfo Urso

Adolfo Urso

TARANTO - Un nuovo passo decisivo per il futuro del polo siderurgico di Taranto. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato l’autorizzazione alla pubblicazione della Lettera di Procedura II, che dà ufficialmente il via alla seconda fase della vendita degli asset aziendali di Ilva S.p.A. e Acciaierie d’Italia S.p.A., entrambe in amministrazione straordinaria.

L’aggiornamento della procedura incorpora le più recenti novità ambientali, industriali e occupazionali, segnando un punto di svolta nella gestione dello stabilimento più complesso e controverso dell’industria italiana. “Le nuove condizioni – ha affermato Urso – rispecchiano pienamente gli accordi con enti locali e sindacati. È questa la grande sfida industriale dell’Italia. È possibile coniugare ambiente e impresa, salute e lavoro. È doveroso farlo a Taranto, per raggiungere la leadership europea nella siderurgia green. Noi ci siamo”.

Tra gli elementi principali del nuovo bando, spicca l’introduzione dell’obbligo vincolante alla decarbonizzazione dell’impianto. Non più un’opzione, ma una condizione imprescindibile: gli operatori interessati all’acquisto dovranno impegnarsi allo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone nel più breve tempo possibile, alla costruzione di un massimo di 3 forni elettrici capaci di garantire l’intera produzione autorizzata e al rispetto integrale della nuova Aia.

La nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata per lo stabilimento di Taranto il 25 luglio 2025, ha una validità di 12 anni e autorizza una produzione massima di 6 milioni di tonnellate annue. Questo provvedimento è parte integrante del percorso di transizione ecologica sostenuto dal Governo, che ha confermato il proprio appoggio attraverso la società pubblica DRI d’Italia S.p.A., incaricata della realizzazione degli impianti di preriduzione necessari ad alimentare i futuri forni elettrici.

L'obbligo alla decarbonizzazione nasce dall’intesa siglata il 31 luglio 2025 al MIMIT, dove il ministro Urso ha raccolto il consenso unanime di Regione Puglia, istituzioni nazionali ed enti locali, tutti favorevoli a un percorso ambizioso e rapido di riconversione green del sito siderurgico.

Il nuovo bando contiene anche importanti indicazioni sulla tutela occupazionale: il principio è definito come inderogabile e viene rafforzato dal dialogo costante con le organizzazioni sindacali. Le offerte dovranno includere un piano industriale dettagliato in cui sia indicato il numero di lavoratori da mantenere nel perimetro aziendale e la durata dell’impegno occupazionale.

Novità anche per Genova Cornigliano, dove sarà possibile realizzare un forno elettrico e impianti funzionali alla prima lavorazione. Inoltre, rispetto alla versione del bando del luglio 2024, sarà obbligatorio includere l’acquisto dell’intero magazzino e allegare una versione aggiornata del piano industriale.

Il nuovo bando consente l’acquisizione dell’intero complesso aziendale, del Compendio Aziendale Nord, del Compendio Aziendale Sud oppure di singoli rami d’azienda. Tuttavia, a parità di condizioni, saranno preferite le proposte che meglio garantiscono continuità produttiva e tutela dell’occupazione.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 15 settembre 2025. La bozza del nuovo contratto di compravendita sarà consultabile in Data Room entro il 31 agosto 2025. I commissari straordinari valuteranno le proposte secondo criteri industriali, ambientali e sociali, riservandosi la facoltà di aprire fasi negoziali o di rilancio.

Saranno ritenute preferibili le offerte che prevedano un maggior numero di forni elettrici, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in tempi più brevi e, a regime, una produzione più vicina possibile alla capacità massima di 6 milioni di tonnellate autorizzata.

Il nuovo bando rappresenta, di fatto, una svolta epocale per la storia dell’acciaio italiano e per la città di Taranto, chiamata a diventare modello europeo di siderurgia sostenibile.

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