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Taranto

Ex Ilva, «La nuova Aia favorisce carbone e incenerimento, interrogazione alla Commissione Ue»

L’europarlamentare pentastellata Valentina Palmisano denuncia: autorizzata la produzione a carbone per altri 12 anni, il riavvio di quattro altoforni e l’uso di plastiche nei forni. «Decisione in contrasto con pareri sanitari e ambientali, serve chiarezza dall’Europa»

On. Valentina Palmisano

On. Valentina Palmisano

TARANTO - La nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) concessa dal governo italiano allo stabilimento ex Ilva di Taranto torna ad accendere lo scontro politico e istituzionale. A denunciarlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Valentina Palmisano, che annuncia il deposito di una interrogazione alla Commissione europea per verificare la compatibilità del provvedimento con le norme comunitarie in materia di ambiente e salute pubblica.

Secondo quanto illustrato da Palmisano, il via libera ministeriale permette la prosecuzione della produzione a carbone per altri 12 anni, la riattivazione di quattro altoforni, l’aumento della produzione fino a 6 milioni di tonnellate annue e la trasformazione dell’altoforno Afo2 in un impianto per il co-incenerimento di plastiche, con una capacità stimata di oltre 50.000 tonnellate l’anno.

«È l’ennesima scelta che scarica sulla comunità tarantina un pesante fardello ambientale e sanitario – afferma l’europarlamentare – presa nonostante i pareri contrari dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Arpa Puglia e dell’Ordine dei Medici». A rendere più allarmante la situazione, aggiunge Palmisano, sono i dati Inail: tra il 2024 e il 2025 sarebbero già stati registrati 107 casi di tumori professionali tra i lavoratori del siderurgico.

La questione, sottolinea la rappresentante M5S, si inserisce in un contesto di procedura di infrazione europea aperta da anni nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto dei limiti di emissione e per le gravi conseguenze sanitarie e ambientali legate alle attività del polo industriale. «Nonostante ciò – accusa – non si sono viste azioni concrete da parte dello Stato per rientrare nei parametri e porre fine alle violazioni».

Nell’interrogazione alla Commissione UE, Palmisano chiede se la nuova Aia sia compatibile con il Green Deal, con il piano RePowerEU e con le direttive europee sulla qualità dell’aria e la decarbonizzazione. Inoltre, domanda se l’impiego di fondi pubblici a favore dello stabilimento rispetti la condizionalità ambientale prevista dal Pnrr e quali interventi siano stati adottati dall’Italia per conformarsi al diritto dell’Unione e ottenere l’archiviazione della procedura d’infrazione.

Palmisano conclude auspicando il sostegno di tutti gli europarlamentari pugliesi alla sua iniziativa: «Il presidente della Commissione Ambiente, Antonio Decaro, ha già annunciato la sua disponibilità a cofirmare. Sono certa che questo sarà solo l’inizio di una collaborazione utile e proficua su temi cruciali per la Puglia e per il Paese».

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