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Bari

Emergenza infermieri nelle Rsa, l’allarme: “La Regione intervenga subito”

Il presidente di Welfare a Levante Antonio Perruggini denuncia dimissioni improvvise di operatori sanitari verso le Asl e chiede una revisione urgente del regolamento regionale per evitare il collasso dell’assistenza agli anziani

Corsia di ospedale

Infermieri in corsia - archivio

BARI - È un grido di allarme quello lanciato da Antonio Perruggini, presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante, sul futuro delle Residenze Sanitarie Assistenziali pugliesi. Secondo Perruggini, sempre più infermieri abbandonano all’improvviso il lavoro nelle RSA per accettare incarichi a tempo determinato nelle Asl, nonostante le strutture private offrano contratti a tempo indeterminato e stipendi più alti di oltre il 20% rispetto a quelli previsti dal settore pubblico.

Un fenomeno che rischia di mettere in ginocchio un sistema che garantisce prestazioni essenziali a migliaia di anziani e disabili nelle oltre 400 strutture distribuite in tutta la regione. “Rispettiamo – spiega Perruggini – la legittima aspirazione degli infermieri a fare carriera o a intraprendere la libera professione, ma le attuali regole impediscono loro di prestare servizio al di fuori del proprio posto di lavoro pubblico. È una guerra tra poveri che non fa bene a nessuno”.

Il presidente chiede una modifica urgente del regolamento regionale che oggi impone requisiti di personale ritenuti “afflittivi” per le RSA, ricordando che senza correttivi il rischio è quello di intasare il 118 e i pronto soccorso, con la conseguenza di un possibile collasso dell’assistenza pubblica.

L'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese

L’appello è rivolto direttamente ai consiglieri regionali e all’assessore alla Salute Raffaele Piemontese, affinché propongano un emendamento che allinei la normativa pugliese alla proposta del Tavolo Tecnico nazionale, in via di approvazione alla Conferenza delle Regioni. Tale proposta prevede 12 ore giornaliere di assistenza infermieristica per struttura e la reperibilità notturna dell’infermiere.

Perruggini sollecita inoltre la Regione a consentire lavoro straordinario agli infermieri rimasti nelle RSA, così da garantire la continuità delle cure, e a evitare il blocco dei rimborsi per le prestazioni essenziali legato al numero di infermieri previsto dall’attuale normativa. Chiede infine che anche in Puglia diventi operativa la figura dell’assistente infermiere, già istituita dal Governo nel 2024 e attiva in altre regioni.

Il Presidente di Welfare a Levante, Antonio Perruggini

“La continuità assistenziale – conclude – non può fermarsi per ferie o carenze organizzative. È un diritto incomprimibile del cittadino essere assistito, e le norme devono essere alleate della ragionevolezza, non ostacolarla”.

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