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Nuova vita agli scarti di olii alimentari vegetali esausti e alle reti da pesca dismesse

Il Politecnico guida la rivoluzione del riciclo: presentati al Senato i risultati di cinque progetti di ricerca che trasformano rifiuti altamente inquinanti in materiali e risorse per l’industria automobilistica

Automotive e trasporti, nuova vita agli scarti di olii alimentari vegetali esausti e alle reti da pesca dismesse

Automotive e trasporti, nuova vita agli scarti di olii alimentari vegetali esausti e alle reti da pesca dismesse

BARI - Dalle reti da pesca dismesse all'olio esausto della cucina, il futuro della mobilità sostenibile passa anche dai rifiuti. È il Politecnico di Bari a fare da apripista in questo innovativo percorso, presentando a Roma, a Palazzo Madama, i brillanti risultati di 5 progetti di ricerca che puntano a trasformare gli scarti in risorse preziose per l'industria automobilistica.

Le applicazioni green che decarbonizzano il settore auto

Il 17 luglio, presso la sede del Senato, il progetto CO-SMART ha acceso i riflettori sulle scoperte che stanno rivoluzionando il settore. Il team di ricercatori, che unisce le competenze del Politecnico di Bari con quelle delle università di Pisa, Bologna e delle Marche, ha dimostrato come la circolarità possa essere il motore del cambiamento. Due docenti del Poliba, la professoressa Maria Michela Dell’Anna e la dottoressa Ester D’Accardi, hanno illustrato in dettaglio l'impegno dell'ateneo pugliese in questa avanguardia scientifica.

L'olio esausto che diventa poliolo

Un esempio lampante arriva dal progetto Eco-Friend, che ha trovato un modo per riutilizzare l'olio di frittura esausto. Si tratta di un rifiuto domestico altamente inquinante: è risaputo che 1 litro di olio versato negli scarichi può contaminare fino a 1 milione di litri d’acqua. I ricercatori del Poliba e dell'Università di Pisa sono riusciti a convertire questo scarto in poliolo, una sostanza che si utilizza per produrre polimeri flessibili composti per l'80% da elementi riciclati. Questi materiali innovativi, capaci di resistere alla pressione e di tornare alla forma originale, sono ideali per le imbottiture dei sedili, i cruscotti e i pannelli isolanti delle auto. In più, al loro interno sono state inserite speciali microcapsule derivate sempre dall'olio esausto che assorbono e rilasciano calore, migliorando il comfort termico dell'abitacolo.

Biocarburanti e biolubrificanti dagli scarti

Ma le applicazioni non finiscono qui. Il progetto REOBTAIN ha permesso di trasformare l'olio vegetale esausto in biolubrificanti stabili e performanti, che possono sostituire i prodotti di origine fossile nei motori e nei macchinari. Parallelamente, un processo ottimizzato al Politecnico di Bari permette di ottenere biocarburanti ad alta prestazione, utilizzando come "catalizzatore" gli scarti delle industrie siderurgiche al posto dell'idrossido di sodio, una sostanza costosa e inquinante.

Nuovi materiali dalle reti da pesca dismesse

Anche i rifiuti marini hanno trovato una seconda vita grazie alla ricerca. Il progetto SUSTAINED ha dimostrato che dalle reti da pesca dismesse è possibile ricavare componenti per l'auto resistenti e affidabili, come gli agganci per le cinture di sicurezza. Le prove hanno confermato che questo materiale non solo regge il confronto con quelli convenzionali, ma in alcuni casi offre prestazioni superiori, superando anche i rigorosi test di case automobilistiche come Stellantis. Sempre dalle reti da pesca, il progetto AMATEVI ha permesso di creare nuovi tessuti tecnici per i rivestimenti interni delle auto. Queste fibre di nylon riciclate sono state trattate con agenti antibatterici, per limitare la proliferazione di microrganismi e garantire maggiore igiene.

Un investimento da 380 milioni di euro per la mobilità del futuro

Il progetto CO-SMART, che vede coinvolti 24 università italiane, il CNR e 24 grandi imprese, si inserisce nel più ampio programma del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), finanziato dal PNRR con un investimento complessivo di circa 380 milioni di euro. L'obiettivo è quello di divulgare i risultati ottenuti e accelerare l'applicazione di queste innovazioni su larga scala, contribuendo in modo decisivo alla decarbonizzazione, alla tutela ambientale e allo sviluppo di una vera economia circolare.

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