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L'intervento

“Deporre le armi, rilasciare gli ostaggi e rinunciare al controllo di Gaza”: lo chiede il premier Mustafa

Quello che ha dichiarato il premier palestinese smaschera la falsa identificazione che si fa tra la Palestina da un lato ed Hamas che la tiene, con le armi, sotto occupazione da anni

Il primo ministro Palestinese Mohammad Mustafa

Il primo ministro Palestinese Mohammad Mustafa

La crisi in Medioriente si è trasformata in emergenza umanitaria ed è arrivato il momento di fare il massimo sforzo per trovare una via d'uscita duratura per restituire la pace a quelle terre martoriate. Ecco, in proposito, uno scritto interessante a firma di Raffaele Romano, pubblicato oggi sul sito www.pensierolibero.it fondato da Nicola Cariglia.

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Lo scorso 29 luglio all’ONU è intervenuto il primo ministro Palestinese Mohammad Mustafa che ha chiesto ad Hamas di “deporre le armi, rilasciare gli ostaggi e rinunciare al controllo di Gaza”. In questa presa di posizione netta e chiara da parte del premier palestinese si evince chiaramente che la stessa Autorità Nazionale Palestinese denuncia lo stato di occupazione territoriale da parte di Hamas fuori dal controllo dei palestinesi, chiede di rilasciare gli ostaggi israeliani e lasciare il controllo di Gaza.

Tutto ciò che ha dichiarato il premier palestinese smaschera la falsa identificazione che si fa tra la Palestina e i palestinesi da un lato ed Hamas che la tiene, con le armi, sotto occupazione da anni.

Ha, inoltre, suggerito che Hamas deponga le armi e le trasferisca tutte all’ANP. A tal proposito Israele si è dichiarata aperta all’assistenza di Paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti che, però, hanno condizionato tale sostegno al coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese. “Dobbiamo tutti lavorare per riunificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, senza occupazione, assedio, insediamenti, sfollamenti forzati o annessioni“, ha affermato Mustafa “Dobbiamo ricostruire Gaza con e per il nostro popolo, porre fine all’occupazione, raggiungere l’indipendenza palestinese e attuare la soluzione dei due Stati, in cui Palestina e Israele vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza, per raggiungere la pace, la sicurezza e la prosperità nella regione“.

Di tutto ciò sui media nostrani non si è letto e saputo niente, come al solito preferendo lo sventolar di bandiere pro o contro qualcuno o qualcosa. Da tali prese di posizione si evince, molto chiaramente, la volontà forte e netta dei veri palestinesi che accusano chiaramente Hamas di non voler abbondonare l’occupazione usando, da un lato, i prigionieri israeliani e, dall’altro, i rifornimenti che stanno affluendo e di cui si impossessano i loro miliziani armati. Essendo questi fatti e non parole non si capisce l’italico accapigliato dibattito sul riconoscimento dello Stato della Palestina che, in effetti, non esiste ancora e il cui primo ministro non ha poteri denunciando tutto in sede ONU. Per cui va bene il riconoscimento fatto da Londra, Parigi e Berlino ma si sappia che sarà un semplice e mero atto di riconoscimento.

Raffaele Romano

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