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Bari

Nuova legge e nuove risorse per cultura e spettacolo: varata la riforma dopo 20 anni

Previsti un Fondo unico da 4,7 milioni l’anno, nuove regole per Apulia Film Commission e Puglia Culture, e misure per orchestre giovanili e capitale culturale pugliese

Nuova legge e nuove risorse per cultura e spettacolo: varata la riforma dopo 20 anni

Viviana Matrangola

BARI - Una riforma attesa da due decenni. La Giunta regionale della Puglia, su proposta dell’assessora alla Cultura Viviana Matrangola, ha dato il via libera al nuovo Schema di Disegno di Legge in materia di cultura, creatività e spettacolo, destinato a sostituire integralmente la legge regionale n. 6 del 2004. Un provvedimento che segna una svolta nelle politiche culturali pugliesi, con un impianto normativo moderno e inclusivo, pensato per rispondere alle esigenze di un comparto profondamente trasformato e colpito duramente dalla crisi pandemica.

Il testo introduce il Fondo Regionale Unico per la Cultura, la Creatività e lo Spettacolo (FRUCCS), dotato di 4,7 milioni di euro l’anno, per sostenere la programmazione pluriennale di operatori e istituzioni culturali, con priorità agli enti riconosciuti dal Ministero e alle realtà di interesse regionale. Viene inoltre riconosciuto l’Ecosistema digitale della Cultura, piattaforma pensata per mettere in rete operatori e cittadini, offrendo servizi digitali integrati per l’accesso e la valorizzazione del patrimonio culturale.

La riforma ridisegna anche il ruolo della Fondazione Apulia Film Commission e del Consorzio Puglia Culture, definendone compiti e risorse attraverso convenzioni triennali con la Regione. Previste misure di sostegno stabile per le orchestre sinfoniche giovanili e per la città designata ogni anno come “Capitale della Cultura di Puglia”. L’Osservatorio regionale dello Spettacolo diventa Osservatorio della Cultura, Creatività e Spettacolo, ampliando competenze e funzioni di monitoraggio.

Il disegno di legge è frutto di un ampio percorso partecipato che ha coinvolto enti locali, associazioni di categoria, sindacati, operatori culturali, terzo settore e istituzioni. Sul fronte delle risorse, sono previsti stanziamenti pluriennali a partire dal 2026 per circa 14 milioni di euro l’anno, nonostante le restrizioni legate al disavanzo sanitario, con la possibilità di integrare i fondi tramite risorse europee e statali in coerenza con il Piano Strategico della Cultura 2017-2026.

L’obiettivo è ambizioso: potenziare la programmazione culturale, migliorare la qualità del lavoro nel settore, promuovere la parità di genere, favorire l’accesso al credito per le imprese culturali e contribuire al contrasto dello spopolamento delle aree interne.

Ora il testo approda in Commissione e poi in Consiglio regionale per l’esame e l’adozione definitiva. «Questa legge – ha commentato Matrangola – è il frutto di oltre un anno di lavoro. Dopo più di vent’anni, con una pandemia che ha messo in ginocchio il comparto, non era più possibile rinviare questa riforma. È una sfida per rafforzare la nostra identità culturale e creare nuove opportunità per la Puglia».

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