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Modugno
30 Luglio 2025 - 17:10
Il cantiere della tragedia a Modugno
MODUGNO - Un nuovo dramma sul lavoro si è consumato oggi in un cantiere di Modugno, in provincia di Bari. Un operaio di 54 anni, Cosimo Granieri, di San Giorgio Jonico, è morto questa mattina in un cantiere attivo nella Zona Industriale di Bari-Modugno: ha perso la vita dopo essere precipitato da un ponteggio, compiendo un volo di almeno 5 metri.
L’uomo è stato immediatamente soccorso dagli operatori sanitari del 118 e trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari, ma le sue condizioni erano troppo gravi: è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Il cantiere è stato posto sotto sequestro e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dello Spesal della Asl di Bari, incaricati di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e di verificare il rispetto delle norme di sicurezza.
La tragedia ha suscitato profonda indignazione nel mondo sindacale. “Un nuovo, terribile incidente mortale ci lascia sgomenti e addolorati – ha dichiarato Luigi Sideri, segretario generale della Filca-Cisl di Bari –. Siamo vicini ai familiari e ai colleghi della vittima e chiediamo che vengano accertate al più presto modalità e responsabilità. Non esiste alcuna opera che possa giustificare la perdita di una vita umana”.
Sideri ha sottolineato l’importanza di un approccio globale alla sicurezza in edilizia, ricordando che la recente introduzione della Patente a crediti, entrata in vigore 10 mesi fa, rappresenta un passo in avanti, ma non basta. “Alla patente devono affiancarsi percorsi di formazione costanti e obbligatori, che non riguardino solo gli operai ma anche i titolari delle imprese e tutte le figure preposte alla vigilanza nei cantieri” ha ribadito.
Il sindacalista ha infine richiamato il ruolo del sistema bilaterale come presidio essenziale per garantire la sicurezza, ricordando l’impegno quotidiano della Filca-Cisl attraverso decine di operatori sindacali attivi sul territorio. “Prevenzione, sicurezza e qualità del lavoro – ha concluso – restano le nostre priorità assolute. Ma senza una vera cultura della sicurezza continueremo a piangere vittime innocenti”.
“Le autorità competenti verificheranno la dinamica in maniera puntuale ma una cosa è certa: se l’operaio era addetto ad una mansione differente di quella da ponteggiatore, non doveva trovarsi lì mettendo a rischio la sua vita, senza formazione adeguata e senza la corretta percezione del rischio” dichiarano Ignazio Savino e Davide Lavermicocca, Segretari della FILLEA CGIL.
“Le morti sul lavoro non sono episodi casuali ma un fenomeno sistemico ed in crescita nel nostro Paese e che necessita di risposte forti e coordinate: vogliamo l’istituzione di una Procura Nazionale contro le morti sul lavoro per rendere sempre più efficace il ruolo delle magistrature e ampliare la sicurezza sul lavoro. I commiati del momento e le dichiarazioni di circostanza non ci sono mai bastate, serve agire subito: non sono morti bianche ma dei veri e propri ‘operaicidi’ per i quali chiediamo l’istituzione dell’aggravante per omicidio sul lavoro” concludono i due sindacalisti.
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