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Carovigno

Traffico di droga e basi logistiche: tre arresti e un obbligo di dimora

Indagine dei Carabinieri smantella due basi per lo stoccaggio e lo spaccio della droga. In soli tre mesi documentate oltre 300 cessioni di cocaina

Operazione anti-droga "Oltremare": 47 arresti dei carabinieri

Un elicottero dei carabinieri - archivio

CAROVIGNO - Un’operazione dei Carabinieri di San Vito dei Normanni, coordinata dalla Procura di Brindisi, ha portato questa mattina all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di quattro persone accusate di traffico di sostanze stupefacenti a Carovigno.

Tre indagati sono finiti agli arresti domiciliari, mentre per un quarto è scattato l’obbligo di dimora. Al centro dell’inchiesta, avviata nel gennaio 2024, c’è una presunta rete di spaccio radicata sul territorio, che avrebbe trasformato le abitazioni di due coppie in vere e proprie basi logistiche per la custodia e la distribuzione della droga.

Le indagini, condotte anche con pedinamenti e appostamenti, hanno documentato un flusso costante di acquirenti sia nel centro storico sia nelle zone periferiche della città. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tra marzo e maggio 2024 sarebbero state effettuate oltre 300 cessioni di stupefacente, in gran parte cocaina, segno di un’organizzazione capace di garantire rifornimenti quotidiani ai consumatori locali.

L’attività di spaccio sarebbe stata gestita in modo sistematico: le abitazioni fungevano da punti di stoccaggio e distribuzione, con un movimento continuo di acquirenti che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, arrivavano per rifornirsi in qualsiasi momento della giornata.

Il dispositivo messo in campo per l’esecuzione delle misure ha visto impegnati anche il Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno e il 6° Elinucleo di Bari, a supporto delle operazioni di perquisizione e controllo.

L’indagine ha già portato, nei mesi scorsi, all’arresto in flagranza di uno degli indagati. Nel corso degli interrogatori, alcuni dei coinvolti avrebbero ammesso almeno in parte le accuse, offrendo la propria versione dei fatti contestati.

Gli investigatori sottolineano che l’attività è parte di un’azione più ampia per contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel territorio brindisino, fenomeno definito “preoccupante” e che, secondo le rilevazioni dei militari, coinvolge un numero crescente di assuntori, soprattutto di cocaina.

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