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Taranto

“Il turismo tradizionale escluso dai Mini PIA Taranto, la Regione preveda un sostegno dedicato”

Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera chiede un intervento urgente per aprire il bando anche alle micro e piccole imprese turistiche della provincia ionica

Antonio Paolo Scalera

Antonio Paolo Scalera

TARANTO – Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (LPD) interviene con toni netti sulla questione dei Mini PIA Taranto, il bando regionale destinato a sostenere gli investimenti delle micro e piccole imprese della provincia nell’ambito del Fondo per la Transizione Giusta.

Secondo Scalera, la misura, pur rappresentando “un’iniziativa lodevole” per stimolare sviluppo e rigenerazione economica, presenta una grave criticità: l’esclusione totale del comparto turistico tradizionale. Questa scelta deriva dal fatto che il turismo non è stato considerato settore prioritario per la decarbonizzazione, la diversificazione produttiva e l’innovazione industriale, criteri su cui si fonda il fondo europeo dedicato alle aree industriali in transizione.

Limitare l’accesso solo ad alcuni codici ATECO – osserva Scalera – significa tagliare fuori centinaia di piccole imprese turistiche di Taranto e provincia: B&B, operatori culturali ed esperienziali, realtà che generano valore, attrattiva e presidio sociale”. Per l’esponente regionale, in un territorio che cerca di affrancarsi dalla monocultura industriale, il turismo è una leva strategica di riconversione economica e occupazionale. Escluderlo, avverte, equivale a rinunciare a creare occupazione giovanile e femminile, ignorare l’enorme potenziale del patrimonio costiero, naturalistico e archeologico, e spezzare ogni logica di sviluppo integrato prevista dagli strumenti regionali di programmazione.

Scalera ha quindi depositato una richiesta di audizione urgente in IV Commissione del Consiglio regionale, chiamando in causa l’assessore allo sviluppo economico, il capo dipartimento dell’assessorato e il direttore generale di Puglia Sviluppo S.p.A. L’obiettivo è capire se la Regione intenda modificare il bando includendo il comparto turistico tra i codici ammissibili o, in alternativa, attivare una misura parallela ad hoc destinata esclusivamente alle micro e piccole imprese turistiche della provincia ionica, utilizzando fondi FESR o altri strumenti regionali.

“Taranto – conclude Scalera – ha bisogno di un sostegno concreto al turismo, non di nuove esclusioni. Se si vuole davvero puntare a una diversificazione dell’economia, il comparto turistico non può restare ai margini delle politiche di sviluppo”.

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