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Taranto
29 Luglio 2025 - 07:31
Le spiagge lungo viale del Tramonto a Taranto - foto di Carmine La Fratta
TARANTO - Un angolo di costa tarantina, tra suggestione naturale e amarezza quotidiana, è tornato al centro del dibattito cittadino. L’articolo pubblicato ieri da Buonasera24.it, che raccontava una giornata trascorsa sulle spiagge libere lungo viale del Tramonto, ha scatenato centinaia di reazioni. L’intento del servizio era quello di valorizzare un patrimonio di bellezza spesso trascurato, ma le risposte dei lettori hanno evidenziato un malessere profondo che travolge residenti e bagnanti.
Tra i commenti più significativi, emerge la voce di una lettrice che, con tono accorato, ha voluto restituire la complessità di una realtà quotidiana ben lontana dall’idillio. “La descrizione bucolica non rende giustizia alla battaglia che combattiamo ogni giorno. I marciapiedi sono invasi da rifiuti, i cancelli ostruiti da auto in sosta selvaggia. Mancano i bagni pubblici, mancano regole, manca il rispetto. Non servono lidi attrezzati per essere civili, ma serve consapevolezza. Questo posto andrebbe amato, non sfruttato”.
Sui canali social del giornale, il dibattito è diventato incandescente. In tanti hanno denunciato la condizione di degrado in cui versa l’area, parlando senza mezzi termini di “immondizia ovunque”, “materassi e sedie rotte abbandonati”, “marciapiedi inaccessibili per le auto”, “musica sparata a tutto volume” e addirittura parcheggi improvvisati con oggetti ingombranti per riservare posti abusivamente.
Non sono però mancati spunti propositivi e costruttivi. Un lettore ha proposto di prendere esempio da Bari, dove undici spiagge libere sono gestite dal Comune e dotate di servizi gratuiti: “Parcheggi a 50 centesimi l’ora, giochi per bambini anche con disabilità, vigili urbani che fanno i bagnini, docce, spogliatoi e punti ristoro accessibili. Nessuno accende griglie, nessuno lascia rifiuti: una vera alternativa al degrado”.
C’è anche chi ha invitato alla responsabilità personale, ammettendo che il rispetto dei luoghi parte dai cittadini stessi. “Se lascio pulito, rispetto me stesso e la natura. Taranto ha bisogno di crescere, ma può farlo se ognuno fa la propria parte. I luoghi sono di tutti”.
Quel che è certo è che viale del Tramonto non può più essere lasciato in bilico tra abbandono e nostalgia. Le voci raccolte tra residenti e visitatori non possono restare lettera morta. Taranto ha diritto a una gestione consapevole del proprio litorale, e la cittadinanza reclama soluzioni, non solo fotografie d’autore.
È tempo che chi ha responsabilità amministrative ascolti davvero la città, mettendo ordine dove regna il caos e offrendo servizi adeguati a chi sceglie, ancora una volta, di vivere il mare senza rinunciare alla dignità dei luoghi. Taranto non può essere solo emergenza. Deve diventare esempio.
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