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Il sole spinge l’acqua: il Parco del Marchese si rinnova per la transizione energetica

Potenziato l’impianto fotovoltaico della più grande stazione di pompaggio d’Europa. Grazie ad Acquedotto Pugliese, sostenibilità e innovazione si incontrano nel cuore della provincia di Taranto, con un risparmio energetico che riduce ogni anno 1.140 tonnellate di CO₂

Impianto fotovoltaico al Parco del Marchese di Laterza

Impianto fotovoltaico al Parco del Marchese di Laterza

LATERZA - È il sole a muovere l’acqua nel cuore della provincia di Taranto, dove il Parco del Marchese di Laterza, sede della più grande stazione di pompaggio d’Europa, si conferma centro strategico per la transizione energetica del sistema idrico pugliese. Grazie all’ampliamento dell’impianto fotovoltaico, recentemente completato da Acquedotto Pugliese, la struttura è oggi in grado di produrre energia pulita in quantità maggiore, riducendo l’impatto ambientale e abbattendo i costi di esercizio.

Il nuovo assetto dell’impianto, inaugurato per la prima volta nel 2010, segna un cambio di passo. La potenza è stata portata da 1 Megawatt a 2,6 Megawatt, con una produzione attesa di 3,7 Gigawattora all’anno, più del doppio rispetto al passato. Durante le ore centrali della giornata, quelle a maggior irraggiamento solare, l’impianto copre fino al 25% del fabbisogno energetico della stazione, che movimenta 7.000 litri d’acqua al secondo.

Giuseppe Rizzi, responsabile dell’intervento per AQP, ha sottolineato come il potenziamento sia stato realizzato nel segno della sostenibilità ambientale ed economica. Sono state infatti riutilizzate strutture e zavorre esistenti, mentre i vecchi moduli fotovoltaici sono stati smaltiti in centri di trattamento specializzati, con un recupero del 98% dei materiali. Il risparmio annuo sui consumi è stimato intorno al 5%, ma i benefici principali si misurano anche in termini di qualità dell’aria: la sola riduzione di CO₂ derivante dall’efficientamento è pari a 1.140 tonnellate ogni anno.

Impianto fotovoltaico al Parco del Marchese di Laterza

Il progetto rientra in un più ampio programma di decarbonizzazione che AQP ha avviato da anni, puntando sull’autoproduzione da fonti rinnovabili per alimentare il complesso sistema interregionale gestito dall’ente. Un sistema che comprende 24.000 chilometri di reti idriche, 14.000 chilometri di reti fognarie, 185 depuratori, 5 potabilizzatori e migliaia di opere accessorie. Un’infrastruttura tra le più articolate in Europa, che nel solo 2024 ha richiesto 511,8 Gigawattora di energia elettrica, in parte dovuti alla minore portata delle sorgenti campane – che alimentano la Puglia per gravità – e all’aumento dei prelievi da pozzi e invasi, più energivori.

La distribuzione dei consumi energetici riflette la complessità del sistema: circa il 60% è legato all’approvvigionamento idropotabile, il 35% ai processi di depurazione, mentre il restante 5% è imputabile a fognatura e attività interne. Di fronte a numeri tanto rilevanti, l’impegno di AQP sul fronte delle energie rinnovabili si è rafforzato. Nel 2024, l’azienda ha prodotto oltre 7 Gigawattora di energia verde, grazie a una rete che comprende 7 impianti fotovoltaici per 1,2 MWp, 9 centrali idroelettriche per 5,2 MWp e 3 impianti di cogenerazione da biogas per 0,9 MWp. Complessivamente, una potenza installata di 7,3 Megawatt, capace di evitare 2.174 tonnellate di CO₂ l’anno.

Ma il piano non si ferma. Solo nel 2025 sono già in fase di completamento o avvio interventi per ulteriori 5,2 Megawatt di nuova potenza, segno concreto di un’accelerazione verso l’autonomia energetica. Tra i progetti strategici in corso vi sono i nuovi impianti fotovoltaici nei potabilizzatori del Sinni, del Locone e di Conza, quest’ultimo destinato a diventare il primo impianto AQP a neutralità energetica, capace cioè di azzerare i propri consumi grazie alla produzione interna.

A questi si aggiunge il programma di cogenerazione da biogas, generato dalla digestione anaerobica dei fanghi di depurazione. Un processo virtuoso che punta a valorizzare gli scarti del ciclo idrico trasformandoli in energia, con un obiettivo di produzione elettrica di 40 Gigawattora all’anno.

Nel panorama delle utility italiane, l’approccio di Acquedotto Pugliese si distingue per la capacità di coniugare innovazione, sostenibilità e pianificazione a lungo termine, rendendo protagonisti i territori. In questo contesto, l’intervento realizzato a Laterza, nel cuore del Tarantino, assume un significato simbolico: qui, dove il sole ha sempre dominato il paesaggio, oggi è diventato anche motore di progresso.

Il Parco del Marchese non è più solo una delle più grandi stazioni di pompaggio d’Europa, ma un laboratorio di futuro, dove la tecnologia serve il bene comune, e dove la sfida climatica si affronta con intelligenza, visione e concretezza. Un esempio per tutta la regione e un punto di riferimento per chi crede che anche l’acqua, in Puglia, possa viaggiare spinta dal sole.

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