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Bari

Dal caldo torrido alla grandine e bombe d’acqua. Devaste le campagne nel Nord Barese: danni fino al 50%

Frutteti e uliveti colpiti tra Bisceglie, Molfetta e Corato. Coldiretti Puglia lancia l’allarme: tropicalizzazione del clima, agricoltura sempre più a rischio e 232 comuni esposti al dissesto idrogeologico

La grandinata nel barese

La grandinata nel barese

BARI - Una violenta grandinata improvvisa ha colpito nelle ultime ore la provincia di Bari, lasciando dietro di sé una scia di danni nei campi agricoli, già provati da temperature sopra la media sin dall’inizio dell’estate. Secondo il bilancio diffuso da Coldiretti Puglia, i danni hanno raggiunto punte del 50% in alcune aree circoscritte, in particolare tra Bisceglie, Molfetta e Corato.

Il fenomeno si inserisce in un contesto climatico segnato da sbalzi termici estremi, con giornate che toccano i 40 gradi e precipitazioni che abbassano la temperatura anche a 21 gradi. Una situazione che sta mettendo sotto pressione frutta estiva, pomodori e uliveti, esposti allo stress idrico e ora anche ai danni fisici provocati dalla grandine.

Coldiretti denuncia gli effetti sempre più evidenti della tropicalizzazione del clima, che si manifesta con eventi estremi sempre più frequenti, cambi repentini tra sole e pioggia, precipitazioni intense e di breve durata, oltre a un progressivo sfasamento stagionale. Tutti elementi che compromettono seriamente le produzioni agricole, rendendo il lavoro nei campi sempre più incerto.

A preoccupare maggiormente in questa fase dell’anno è proprio la grandine, considerata da Coldiretti come il nemico più temuto dai coltivatori. In molte zone della Puglia è infatti in corso la raccolta della frutta estiva, mentre si avvicina l’avvio della vendemmia. Gli oliveti si trovano in una fase di crescita delicatissima, e un solo episodio di maltempo può compromettere l’intera stagione produttiva.

Anche la pioggia, attesa da tempo per contrastare la siccità, non sempre è benefica. Quando cade con violenza, il terreno, ormai impoverito e reso impermeabile, non riesce ad assorbire l’acqua, che scorre in superficie causando frane, smottamenti e perdite idriche. La situazione è aggravata dall’abbandono delle campagne, dalla crescente cementificazione e dalla diffusione non regolamentata di pannelli fotovoltaici su terreni agricoli.

Coldiretti conclude evidenziando un dato allarmante: 232 comuni pugliesi, pari al 78% del totale, sono attualmente classificati a rischio idrogeologico, per una combinazione di pericolosità idraulica e instabilità geomorfologica. Un segnale chiaro che, accanto al cambiamento climatico, servono politiche territoriali più responsabili e una pianificazione attenta del suolo agricolo.

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