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Taranto

Ex Ilva, il Movimento Terra Jonica escluso dal Consiglio comunale: “Negata la voce ai giovani”

Amarezza tra le realtà giovanili della città: “Non si può parlare di futuro ignorando chi lo vivrà. Il nostro contributo è stato rimosso, nonostante anni di proposte e partecipazione attiva”

Una iniziativa del Movimento Giovanile Terra Jonica

Una iniziativa del Movimento Giovanile Terra Jonica

TARANTO - L’annunciata apertura del Consiglio comunale alle “istanze della comunità” non ha incluso tutti. Con un comunicato diffuso il 26 luglio, il Movimento Giovanile Terra Jonica ha denunciato l’esclusione dalla seduta monotematica prevista per mercoledì 30 luglio alle ore 9.00, dedicata all’Accordo di Programma sull’ex Ilva.

Una decisione definita dal Movimento “amara e inaccettabile”, che – si legge nella nota – nega uno spazio di confronto proprio a quelle realtà giovanili che, negli ultimi anni, si sono distinte per impegno civico, progettualità e visione alternativa.

La critica è rivolta direttamente ai criteri adottati dall’Amministrazione comunale per stabilire chi fosse legittimato a partecipare al Consiglio. “I criteri adottati risultano escludenti verso realtà che, pur giovani, hanno saputo contribuire attivamente alla riflessione pubblica, come nel caso del nostro progetto T.R.A.C.C.E. – Taranto rigenerata attraverso cultura, comunità ed ecologia”, scrive il collettivo.

L’esclusione, secondo il Movimento, non colpisce solo un’associazione ma una generazione intera, che invece di limitarsi alla protesta ha scelto di formarsi, proporre soluzioni e costruire percorsi condivisi di cambiamento. “Non può esserci democrazia senza ascolto né futuro senza partecipazione, soprattutto se a rimanere fuori sono proprio i giovani, quelli a cui questo accordo sta compromettendo la possibilità stessa di costruire un domani a Taranto”.

Il Movimento Terra Jonica, promotore del programma T.R.A.C.C.E., da tempo porta avanti azioni concrete per una transizione giusta e partecipata, con un approccio che intreccia sostenibilità ambientale, inclusione sociale e cultura comunitaria.

In vista della seduta del 30 luglio, il messaggio lanciato è chiaro: non si può discutere del futuro di Taranto senza la presenza di chi, quel futuro, è chiamato a viverlo. La richiesta non è solo di rappresentanza, ma di riconoscimento del ruolo che la cittadinanza attiva – e in particolare i giovani – svolge ogni giorno nella costruzione di un’alternativa reale per il territorio.

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