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Taranto

Luca Lazzàro: “Salute pubblica e periferie, da qui deve ripartire Taranto”

Il neo consigliere comunale d’opposizione invoca impegno concreto per i quartieri più fragili. “Non rappresento solo chi mi ha votato, ma chi ha più bisogno”

Luca Lazzàro - foto Francesco Manfuso

Luca Lazzàro - foto Francesco Manfuso

TARANTO - Un appello alla responsabilità civile, ma anche una dichiarazione di metodo e impegno per il mandato appena iniziato. Nel suo primo intervento in Consiglio comunale, il neo eletto Luca Lazzàro, tra i banchi dell’opposizione, ha scelto di partire da un messaggio chiaro: “Taranto ha bisogno di un intervento strutturale sulla salute pubblica”, che non si limiti agli ospedali ma riguardi la qualità della vita nei quartieri.

Il consigliere ha pronunciato le sue parole il 19 luglio, data in cui ricorreva il 33° anniversario della strage di via D’Amelio, sottolineando come il ricordo del giudice Borsellino e della sua scorta debba servire a “richiamare chiunque sieda in un’istituzione al proprio dovere di responsabilità verso la comunità”.

Lazzàro ha indicato con precisione le aree di maggiore sofferenza della città, come Tamburi, Paolo VI e Salinella, dichiarando che proprio in quei quartieri, dove ha raccolto meno consenso elettorale, oggi sente il dovere morale più forte di esserci. “Non rappresento solo chi mi ha votato, ma anche chi ha più bisogno”, ha affermato con convinzione.

Nel tratteggiare il profilo del suo mandato, ha spiegato che non siederà in Consiglio per fare opposizione sterile, ma per esercitare un ruolo propositivo: “Contribuirò con vigilanza, idee e visione. Senza tornaconti politici, ma con lo spirito di servizio che questa città merita”.

Un passaggio forte anche sulla questione della marginalità urbana, definita “non più tollerabile” in una città che ambisce a costruire un futuro diverso per le proprie periferie. “Taranto ha bisogno di chi non fugge davanti alle complessità, ha bisogno di chi decide di restare e lottare con coerenza. E io ci sarò”, ha concluso.

Con queste parole, Luca Lazzàro ha voluto dare un segnale netto sull’identità politica e civile che intende incarnare: una presenza radicata nel territorio, capace di ascoltare, denunciare e proporre. Un esordio che guarda alle fragilità come punto di partenza e non come ostacolo, con l’ambizione di dare voce a chi oggi resta più indietro.

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