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Taranto

“Servizi a rischio senza il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti comunali”

Personale sottorganico, carichi di lavoro insostenibili e stipendi fermi: la denuncia del segretario aziendale Fabio Ligonzo. “Senza intesa, si rischia il blocco operativo nei Comuni”

Fabio Ligonzo

Fabio Ligonzo

TARANTO - La Cisl Funzione Pubblica del Comune di Taranto torna a sollevare con forza la questione del mancato rinnovo del contratto collettivo per il personale del comparto Funzioni Locali 2022-2024, rimasto in sospeso mentre altri settori della Pubblica Amministrazione, come Sanità e Funzioni Centrali, hanno già raggiunto accordi.

Una situazione che, secondo il segretario aziendale Fabio Ligonzo, si fa sempre più insostenibile. “Il rinnovo è fermo, mentre i lavoratori continuano a operare con carichi crescenti e senza adeguamenti salariali”, afferma. Una condizione aggravata dall’assenza di risorse aggiuntive, che lascia i dipendenti comunali non solo senza aumenti, ma anche esposti a una progressiva perdita del potere d’acquisto.

La denuncia della sigla sindacale arriva in un contesto di gravi criticità strutturali, che nel caso del Comune di Taranto diventano emblematiche: negli ultimi 5 anni sono stati assunti 266 nuovi dipendenti, ma il dato non basta a compensare il numero di pensionamenti e cessazioni, lasciando l’amministrazione sotto organico di oltre il 50% rispetto al fabbisogno effettivo. Un vuoto che si traduce in servizi ridotti e meno efficienti per i cittadini, e in un sovraccarico insostenibile per il personale ancora in servizio.

La retorica sulla Pubblica Amministrazione “pletorica” viene smentita dai numeri: l’Italia resta uno dei Paesi europei con minore spesa per dipendenti pubblici e con un apparato amministrativo più “leggero” rispetto alla media UE. Eppure, sottolinea la Cisl FP, proprio ora che si chiede agli enti locali di essere protagonisti nell’attuazione del PNRR e nella gestione dei fondi europei, il rafforzamento della macchina pubblica resta bloccato.

Secondo Ligonzo, la mancata definizione dell’accordo non è solo un problema contrattuale, ma mina la tenuta stessa dell’amministrazione locale, in un momento in cui i Comuni sono chiamati ad affrontare sfide decisive sul piano sociale, economico e ambientale. “Siamo il primo presidio dello Stato sul territorio – afferma – e non possiamo essere trattati come comparto di serie B”.

La Cisl Funzione Pubblica ricorda inoltre che la proposta di rinnovo include richieste cruciali per la valorizzazione del personale: l’istituzione di un’unica area per gli educatori e il personale scolastico, il superamento dell’Area Operatori, il rimborso dei contributi per gli ordini professionali, e l’estensione dei tempi riconosciuti per vestizione e svestizione. Tuttavia, anche con una chiusura rapida della trattativa, i tempi tecnici di certificazione farebbero slittare gli effetti concreti del contratto al 2026.

In questo scenario, la Cisl FP del Comune di Taranto lancia un appello chiaro: riprendere subito il confronto per restituire ai dipendenti degli enti locali dignità, riconoscimento economico e tutele adeguate, valorizzando un comparto che rappresenta la spina dorsale della vita amministrativa e dei servizi pubblici nei territori.

Taranto, oggi impegnata nell’attuazione del PNRR e nella gestione delle risorse del Just Transition Fund, si conferma città-laboratorio per l’innovazione amministrativa. Ma, avverte Ligonzo, senza risorse e contratti adeguati, nessuna transizione sarà davvero possibile.

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