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Bari

Decaro guida l'appello all'Ue: "Servono sanzioni urgenti contro Israele"

L'eurodeputato barese tra i 65 firmatari di una richiesta ufficiale per la convocazione immediata del Consiglio Affari Esteri: "Il silenzio dell'Europa rischia di diventare complicità"

Antonio Decaro

Antonio Decaro

BARI - Un appello forte e diretto alle istituzioni europee per intervenire con urgenza sulla crisi in corso a Gaza. L'eurodeputato Antonio Decaro, insieme ad altri 64 parlamentari europei appartenenti a diversi schieramenti, ha sottoscritto una lettera indirizzata all’Alta Rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas per chiedere la convocazione straordinaria del Consiglio Affari Esteri dell’UE.

Nel documento, si sollecita l’adozione immediata di sanzioni contro Israele e contro gli altri attori coinvolti nelle operazioni militari che, secondo i firmatari, stanno colpendo la popolazione civile palestinese, in particolare nei punti di distribuzione degli aiuti umanitari. Tra le richieste figurano l'attivazione delle sanzioni previste dall’Articolo 2, l’embargo bilaterale sulle armi tra Unione Europea e Israele e misure contro la Gaza Humanitarian Foundation.

«Quanto fatto finora non è sufficiente», ha dichiarato Decaro. «L’Europa non può continuare a tacere: questo silenzio rischia di diventare un assenso inaccettabile. A Gaza si continua a morire in operazioni che si definiscono umanitarie ma che nessuno controlla realmente», ha aggiunto.

L’ex sindaco di Bari ha evidenziato anche l’inefficacia dell’accordo tra UE e Israele annunciato nei giorni scorsi, sottolineando che non ha prodotto alcun miglioramento concreto della situazione. Da qui la richiesta di una posizione netta e condivisa dell’Unione contro l’operato del governo israeliano.

«Servono sanzioni immediate e incisive», ha ribadito Decaro, «oltre alla necessità di un embargo totale sulle forniture militari tra Israele e i Paesi membri dell’Unione». Una presa di posizione che punta a porre fine a quella che viene descritta dai firmatari come una catastrofe umanitaria e a ribadire l’impegno dell’Europa nella tutela dei diritti umani e del diritto internazionale.

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