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San Marzano di San Giuseppe

Scoperta un'officina abusiva: sigilli violati e denunciato un 57enne

Dopo il ritrovamento di una moto rubata e diversi mezzi sospetti, la Polizia Stradale ha sequestrato nuovamente l’attività. L’uomo è accusato di aver ignorato il precedente provvedimento di chiusura

L'operazione della Polizia a Taranto

L'operazione della Polizia a Taranto

TARANTO - Un’autofficina abusiva è stata sottoposta a sequestro nel territorio di San Marzano di San Giuseppe, al termine di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato, che ha anche denunciato a piede libero il titolare, un uomo di 57 anni originario della zona.

L’operazione ha avuto origine lo scorso 7 luglio, quando gli agenti del Commissariato di Grottaglie, nel corso di un controllo, hanno rinvenuto all’interno del capannone una moto di grossa cilindrata risultata rubata pochi giorni prima in un comune vicino.

Durante la stessa ispezione, i poliziotti hanno scoperto anche numerosi componenti smontati riconducibili al mezzo rubato e diverse altre motociclette prive di targa, su cui sono tuttora in corso accertamenti per chiarirne l’origine e la legittima proprietà.

Gli elementi raccolti hanno portato la Sezione di Polizia Stradale di Taranto ad avviare ulteriori verifiche che hanno fatto emergere un fatto ancora più grave: l’officina, già sottoposta a sequestro nel settembre 2023, era stata riattivata in violazione dei sigilli apposti proprio a seguito del precedente provvedimento.

Un anno fa, infatti, i poliziotti avevano chiuso la stessa struttura dopo aver constatato l’assenza totale delle autorizzazioni necessarie per svolgere l’attività di autoriparazione. Il sequestro aveva riguardato l’intera area e le attrezzature meccaniche, utilizzate senza alcun titolo abilitativo.

Ora, a distanza di mesi, il titolare si trova a dover rispondere dell’ipotesi di reato di violazione di sigilli, oltre che della presunta gestione di un’attività irregolare e del possesso di mezzi e pezzi sospetti.

L’intervento conferma l’attenzione costante delle forze dell’ordine verso le attività illegali nel settore dell’automotive, che spesso rappresentano non solo un danno economico per le imprese regolari, ma anche un potenziale rischio per la sicurezza dei veicoli in circolazione. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri soggetti coinvolti o legati alla rete di ricambi di provenienza illecita.

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