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Bari

Rifiuti urbani, la Puglia cambia volto: studio del Politecnico analizza 12 anni di evoluzione merceologica

Presentati i risultati delle fasi 2 e 3 della ricerca promossa da Confindustria e Dipar. L’assessora regionale Triggiani: “Analisi strategica per una gestione efficiente e per investimenti mirati su impianti e infrastrutture”

I cassonetti ingegnerizzati per la raccolta differenziata

I cassonetti ingegnerizzati per la raccolta differenziata

BARI - La composizione dei rifiuti urbani in Puglia è profondamente mutata nell’arco degli ultimi 12 anni, riflettendo l’evoluzione del tessuto sociale, economico e produttivo della regione. È quanto emerge dalla seconda e terza fase dello studio scientifico curato dal professor Michele Notarnicola del Dicatech del Politecnico di Bari, presentato il 23 luglio 2025 nella sede barese di Confindustria Puglia, in collaborazione con il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo (Dipar).

Il lavoro di ricerca, incentrato sull’analisi della composizione merceologica dei rifiuti dal 2012 al 2024, fornisce una fotografia dettagliata dei cambiamenti registrati in Puglia, mettendo in luce il peso crescente della raccolta differenziata, le influenze del turismo stagionale, il ruolo delle attività produttive e la disponibilità di impianti di trattamento adeguati.

Durante l’incontro, l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani ha sottolineato come l’indagine rappresenti non solo uno strumento conoscitivo utile per comprendere le dinamiche legate ai rifiuti, ma anche un elemento strategico per guidare le politiche regionali. Secondo Triggiani, la conoscenza approfondita delle frazioni di rifiuto consente di progettare sistemi di gestione più efficaci, ridurre sprechi e definire interventi mirati, anche sul piano delle infrastrutture.

«Lo studio è una base fondamentale per i nostri Piani regionali dei rifiuti e per la pianificazione degli investimenti futuri», ha spiegato l’assessora. «Capire come cambiano i rifiuti, in termini di quantità e qualità, significa rendere la raccolta differenziata un vero motore dell’economia circolare, trasformandola in valore, e non in un semplice adempimento».

L’assessora ha inoltre evidenziato l’impatto diretto delle analisi merceologiche sulla pianificazione impiantistica: dalle strutture per la gestione dell’organico ai centri di selezione per plastiche e carta, fino agli impianti per il recupero energetico dei rifiuti non riciclabili. «Solo conoscendo a fondo la composizione dei rifiuti possiamo evitare errori nella dimensione degli impianti e prevenire criticità strutturali nel sistema», ha aggiunto.

Un passaggio chiave riguarda anche la programmazione dei fondi comunitari Fesr e FSC, che, secondo Triggiani, potranno beneficiare direttamente di questo tipo di analisi, garantendo l’allocazione più efficiente delle risorse pubbliche.

Nel corso del suo intervento, l’assessora ha rivolto un ringraziamento a Confindustria Puglia, al presidente Fontana e al Gruppo Tecnico Ambiente per l’impegno profuso, oltre che al professor Notarnicola per la qualità scientifica del lavoro svolto. Ha infine ribadito che il dialogo tra istituzioni, mondo produttivo e ricerca rappresenta la chiave per affrontare in maniera concreta le sfide ambientali dei prossimi anni.

L’evento ha evidenziato come un approccio scientifico alla gestione dei rifiuti sia oggi imprescindibile per una regione come la Puglia, impegnata nella costruzione di un modello sostenibile e resiliente, capace di adattarsi ai mutamenti delle abitudini di consumo e di rispondere con efficacia alle innovazioni tecnologiche nel riciclo.

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