BARI - La recente designazione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, come membro del consiglio di indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari ha acceso i riflettori del Ministero della Cultura. La Direzione generale Spettacolo, in una nota ufficiale del 16 luglio, ha chiesto chiarimenti formali sulla legittimità dell'incarico, con particolare riferimento all’assenza di eventuali profili di incompatibilità o inconferibilità.
La nomina è avvenuta lo scorso 26 giugno tramite decreto firmato dal vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, e rappresenta un unicum: mai prima d’ora un presidente di Regione era stato designato nel board della Fondazione, di cui la Regione stessa è ente fondatore e finanziatore.
La missiva ministeriale è stata indirizzata a più soggetti istituzionali: al presidente della Fondazione Petruzzelli, carica che per statuto è ricoperta dal sindaco di Bari Vito Leccese, al responsabile anticorruzione e al direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia. Contestualmente, è stato informato anche l’Anac, che avrebbe già aperto un’istruttoria per approfondire i profili normativi della vicenda.
Il Ministero, richiamando lo statuto della Fondazione, ha sottolineato come la nomina del rappresentante regionale debba avvenire tramite atto del presidente della Regione. Proprio su questo punto si concentra la richiesta di accertamento: si chiede infatti alla Fondazione di verificare, anche attraverso l’Organismo interno di vigilanza, eventuali criticità rispetto ai criteri previsti dalla legge Severino.
La singolarità della nomina ha avuto immediati riflessi politici. Duro l’intervento del deputato di Forza Italia Davide Bellomo, che ha parlato di “ennesima farsa della sinistra”, definendo “grottesca” la scelta di Emiliano di accreditarsi nel consiglio della Fondazione. “Si tratta – ha dichiarato – dell’ennesimo scivolone che danneggia l’immagine della Puglia”.
Sulla stessa linea il parlamentare di Fratelli d’Italia Saverio Congedo, che ha puntato il dito contro il silenzio del Partito Democratico: “Una volta una simile decisione avrebbe sollevato uno scandalo. Oggi viene accettata con indifferenza. È tempo che la segretaria Schlein prenda posizione, soprattutto in un partito agitato da inchieste e avvisi di garanzia”.
Non meno critico Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, che ha paragonato Emiliano a “Mangiafuoco”, accusandolo di voler estendere il proprio controllo anche sulla governance culturale della città. “È auspicabile un immediato passo indietro”, ha affermato.
Sulla vicenda si registra anche la posizione dell'intero gruppo consiliare regionale di Fratelli d'Italia, a cominciare dal capogruppo Renato Perrini, con i consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina: “Ci consola aver oggi avuto ragione anche dall’ANAC, ma francamente era quanto meno palesemente inopportuno che il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, avesse indicato nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Petruzzelli, in quota Regione Puglia, il governatore Michele Emiliano. Una sorta di controllore e controllato nella stessa persona. Lo avevamo denunciato, ma ormai la spregiudicatezza con la quale questo Governo Emiliano procede nelle nomine non era neppure riuscita a far indignare i tanti che oggi, giustamente, accendono un riflettore su una nomina che davvero è la ciliegina sulla torta di una gestione di potere mai vista prima".
Ora la valutazione è nelle mani dell’Autorità nazionale anticorruzione, chiamata a stabilire se la nomina rispetti o meno i requisiti di legittimità previsti dalla normativa vigente. In attesa di un pronunciamento formale, la questione ha già generato forti tensioni politiche e istituzionali, mettendo nuovamente al centro del dibattito il delicato rapporto tra potere politico e gestione degli enti culturali.