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Taranto
23 Luglio 2025 - 09:24
Michele Emiliano
TARANTO - La notizia, se dovesse essere confermata, è di quelle destinate a fare rumore. Porta la firma di Andrea Tundo, Vicecaposervizio de Il Fatto Quotidiano.it e intreccia il destino dell’ex Ilva con le imminenti Regionali pugliesi con vista sul futuro politico del Governatore attuale Michele Emiliano.
Ecco cosa riporta il Fatto Quotidiano nella sua versione online:
L’ipotesi circolata nelle ultime ore, secondo cui Michele Emiliano potrebbe assumere un ruolo chiave nella gestione del futuro dell’ex Ilva, sta prendendo forma. Sul tavolo ci sarebbe una delega ai progetti di reindustrializzazione di Taranto oppure, addirittura, la nomina a commissario straordinario. Un’ipotesi che potrebbe rappresentare una svolta tanto per il governo quanto per il Partito Democratico, impegnato a sciogliere le tensioni in vista delle prossime elezioni regionali in Puglia.
A spingere in questa direzione sarebbe anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso, già promotore di un tavolo industriale con importanti realtà del Paese, per immaginare un nuovo modello economico per Taranto, alternativo al tradizionale polo siderurgico.
A frenare Emiliano, secondo quanto riportato anche dal Corriere del Mezzogiorno, ci sarebbe però una condizione netta: l’accettazione del piano di decarbonizzazione dell’Ilva, con lo spegnimento degli altoforni entro il 2033 e la sostituzione con forni elettrici alimentati a preridotto. La firma dell’accordo di programma, attesa entro fine luglio, diventa quindi l’elemento cruciale che potrebbe sbloccare la trattativa.
In questo schema, anche il ruolo del sindaco di Taranto Piero Bitetti è decisivo: sarà il Consiglio comunale a pronunciarsi sull’accordo. Se l’intesa sarà siglata, per Emiliano potrebbe aprirsi una strada diretta verso l’incarico, in linea con quanto già accaduto in passato con altri presidenti di Regione nominati commissari ad acta su dossier complessi.
La mossa, osservano fonti del quotidiano, avrebbe anche effetti distensivi sul piano politico. Allontanerebbe Emiliano dalla contesa elettorale pugliese, liberando il campo per la candidatura di Antonio Decaro, eurodeputato e già sindaco di Bari, il cui nome circola da mesi come quello del naturale successore alla guida della Regione. Decaro ha già manifestato pubblicamente la propria contrarietà a una lista che includa Emiliano e Nichi Vendola, definendoli elementi potenzialmente destabilizzanti per la sua leadership.
Il possibile ritiro di Emiliano, spostato su un fronte “tecnico” e nazionale, permetterebbe così al Pd di recuperare equilibrio interno e presentarsi con un candidato forte, in una sfida elettorale che assume rilievo nazionale, vista la contemporaneità con il voto in altre regioni chiave come Campania, Veneto e Marche.
La partita dell’Ilva, insomma, si intreccia con il destino politico della Puglia e del suo attuale presidente. La nomina di Emiliano potrebbe offrire garanzie istituzionali al Comune di Taranto sul rispetto degli impegni ambientali e, al tempo stesso, sbloccare un dossier industriale decisivo per il governo. Un incastro complesso, ma non impossibile, che potrebbe risolvere più di un problema.
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