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Trani

“Dov’era Legambiente mentre la città veniva ferita?”

L’ex consigliera comunale Maria Grazia Cinquepalmi critica la nuova convenzione con il Comune: “Serve chiarezza sul passato e strumenti veri per il futuro”

Maria Grazia Cinquepalmi

Maria Grazia Cinquepalmi

TRANI – Un documento tra il Comune di Trani e Legambiente per promuovere attività di monitoraggio ambientale e tutela della salute pubblica accende il dibattito cittadino. A sollevare dubbi e interrogativi è Maria Grazia Cinquepalmi, ex consigliera comunale oggi impegnata nei percorsi di cittadinanza attiva, che punta il dito contro l’associazione ambientalista, chiedendo conto di anni di silenzi e mancate prese di posizione.

“Apprendiamo dell’imminente sottoscrizione di una convenzione tra Comune e Legambiente Trani, che sarà pubblicata nella sezione dei contributi e benefici economici dell’ente – afferma Cinquepalmi – ma la prima domanda che sorge è: dov’era Legambiente in questi anni?”.

L’ex consigliera elenca una serie di criticità ambientali rimaste, a suo avviso, senza risposte da parte dell’associazione. Dal taglio degli alberi in città alla mancata tutela del sito delle Conche, con orme di dinosauri e muretti storici sostituiti da cemento armato, dai fumi sospetti nella cava di Contrada Monachelle ai roghi notturni, fino alla riapertura del terzo lotto della discarica e alla dispersone di percolato. Un lungo elenco che, sottolinea Cinquepalmi, descrive “l’assenza pubblica di reazioni, denunce o proposte concrete”.

Nel mirino anche la partecipazione al progetto europeo “Life Terra”, che prevedeva la piantumazione di 500 milioni di alberi in 5 anni, formalmente concluso il 5 giugno 2025. “Qual è stato il ritorno per Trani?”, chiede Cinquepalmi, esprimendo perplessità anche sulla dichiarazione secondo cui Legambiente Trani avrebbe piantato e curato oltre 300 alberi in collaborazione con scuole, famiglie e associazioni: “Un’iniziativa meritoria, ma difficile da riscontrare visivamente nella città”.

Il nodo centrale, per Cinquepalmi, è capire se si tratti di un vero passo avanti o solo di un atto formale. “Chi firma oggi un impegno tanto ambizioso dovrebbe rendere conto anche delle omissioni del passato, e spiegare quali strumenti concreti intende adottare per non essere ancora una volta spettatore passivo di scelte urbanistiche e ambientali che danneggiano la nostra comunità”.

La nuova intesa prevede attività di vigilanza sul territorio, con particolare attenzione alle aree costiere e all’agro extraurbano, dalle cave alle discariche abusive fino al verde pubblico, ma per Cinquepalmi “non può esserci credibilità senza trasparenza”. Un appello chiaro a colmare i vuoti del passato per dare finalmente corpo a un’azione ambientale efficace e concreta.

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