Cerca

Cerca

Brindisi

D’Attis incalza Enel: “Non può chiamarsi fuori, smantelli a sue spese”

Il segretario regionale di Forza Italia chiede chiarezza sui fondi per la dismissione dell’ex centrale. “Se pensa di scaricare tutto sullo Stato, si sbaglia. Verificherò con il Ministero”

Tralicci Enel

Tralicci Enel

BRINDISI - La transizione energetica avanza, ma non tutti stanno facendo la propria parte. È il messaggio diretto e senza sconti che arriva dal segretario regionale di Forza Italia, l’onorevole Mauro D’Attis, che punta il dito contro Enel, accusata di assenza progettuale e responsabilità disattese nella fase di dismissione dell’impianto brindisino.

“In questi mesi – ha affermato D’Attis – numerose imprese si sono fatte avanti per investire su Brindisi e Civitavecchia, dimostrando che è possibile affrontare la decarbonizzazione senza impatti traumatici sui territori. Ma una realtà importante come Enel risulta assente. E questo non è accettabile”.

L’esponente azzurro chiede all’azienda di chiarire quale ruolo intenda giocare nel processo di smantellamento e bonifica dell’ex centrale, e soprattutto se abbia già stanziato le risorse necessarie nel proprio bilancio. “Enel ha l’obbligo di smantellare gli impianti e ripristinare i luoghi. Non può pensare di scaricare i costi sull’intervento pubblico o su strutture come il GSE. Per questo motivo – ha aggiunto – mi rivolgerò al Ministero competente per sapere se nei documenti finanziari dell’azienda esiste un capitolo di spesa dedicato alla dismissione dello stabilimento di Brindisi”.

Ma il nodo non è solo tecnico: D’Attis chiama in causa anche la trasparenza nei confronti dei soci. “Mi chiedo se gli azionisti di Enel siano consapevoli delle cifre enormi che saranno necessarie per queste operazioni. Verificherò se l’azienda ha previsto tutto questo, come è suo dovere fare”.

Un intervento, quello del parlamentare brindisino, che riaccende il dibattito su responsabilità industriali, obblighi ambientali e giustizia nei confronti dei territori. Brindisi, conclude D’Attis, non può restare con un’eredità pesante sulle spalle mentre altri si sfilano dal confronto.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori