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Bari

Welfare, pronti 28 milioni per il 2025: metà delle risorse a famiglie e minori

La programmazione sociale entra nel vivo: finanziamenti agli Ambiti territoriali per rafforzare servizi essenziali, affido familiare e inclusione. Entro il 2027 investimenti complessivi per 83 milioni

Ruggiero Mennea

Ruggiero Mennea

BARI - Sarà di oltre 28 milioni di euro il finanziamento destinato nel 2025 dalla Regione Puglia al sistema delle politiche sociali, in attuazione del Fondo Nazionale per il Welfare. Lo ha reso noto il Dipartimento regionale Welfare, che ha concluso l’istruttoria tecnica sulla base degli indirizzi del V Piano Regionale delle Politiche Sociali, prorogato fino al 31 dicembre 2025. L’investimento si inserisce all’interno di una programmazione triennale che prevede un impiego complessivo di 83 milioni di euro entro il 2027.

Al termine dei tavoli di concertazione, è stata confermata una linea strategica incentrata sulla prevenzione delle fragilità, sulla vicinanza ai territori e sul potenziamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS). I fondi saranno trasferiti agli Ambiti Territoriali Sociali, incaricati di attuare interventi concreti a favore di minori, famiglie, persone con disabilità e nuove forme di vulnerabilità.

Questa è la nostra idea di welfare: una rete capillare, capace di intervenire dove emergono disagio sociale, isolamento o esclusione, sia economica che educativa”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, evidenziando la coerenza con un modello che punta a non lasciare indietro nessuno, in particolare nelle fasce più fragili della popolazione.

Per il consigliere delegato al Welfare Ruggiero Mennea, il piano non è solo una manovra amministrativa, ma un’azione politica e culturale. “Investiamo per trasformare il sistema, non per mantenerlo. Ogni euro destinato a queste misure rappresenta un atto di fiducia nelle comunità, nella loro capacità di costruire autonomia e protezione sociale”.

Entrando nel dettaglio, almeno il 50% delle risorse annuali sarà vincolato a interventi per famiglie e minori. Tra le priorità, l’attivazione di servizi educativi e domiciliari, il contrasto alla marginalità sociale, la valorizzazione dell’affido familiare e il consolidamento delle sperimentazioni avviate con la programmazione precedente. Ogni Ambito dovrà garantire la copertura completa dei LEPS prioritari, come le dimissioni protette e la supervisione degli operatori sociali. Prevista inoltre una quota vincolata dell’1% per azioni sistemiche in ambiti quali formazione, digitalizzazione, monitoraggio e innovazione organizzativa.

“La distribuzione delle risorse – ha spiegato la direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano – punta a rafforzare i servizi di prossimità, sostenere l’affido e consolidare l’offerta sociale integrata nelle realtà locali”.

Il nuovo impianto operativo è già orientato verso la costruzione del VI Piano Regionale delle Politiche Sociali, per il quale è in corso un cantiere partecipato attivo dal primo semestre del 2025, con l’obiettivo di raccogliere critiche, istanze e proposte da territori e stakeholder.

Non possiamo limitarci a erogare prestazioni. Dobbiamo costruire un sistema capace di riconoscere la persona e non solo il bisogno”, ha concluso Mennea, richiamando la necessità di un welfare generativo, radicato nelle comunità e capace di offrire relazioni significative, autodeterminazione e dignità.

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