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Lecce

Caldo torrido e tragedie in spiaggia: 5 morti in 24 ore sulle coste pugliesi

Due turisti deceduti ieri nel Salento. Salgono a cinque le vittime tra le province di Lecce e Brindisi, con sospetti legati alle elevate temperature

Una spiaggia del versante occidentale della provincia

Una spiaggia -archivio

SALENTO – Cinque decessi si sono verificati in meno di 24 ore sulle spiagge pugliesi. Ancora una volta, al centro dell’attenzione c’è l’ondata di caldo estivo, che potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nei malori fatali che hanno colpito bagnanti e villeggianti.

La prima tragedia si è consumata in mattinata di ieri a Torre Inserraglio, marina di Nardò. Un uomo di 81 anni, originario di Ruvo di Puglia, è stato colto da un malore improvviso mentre si trovava sul bagnasciuga, a pochi passi da uno stabilimento balneare. Immediati i soccorsi da parte di alcuni presenti e del bagnino di una struttura vicina, seguiti dall’intervento del personale del 118. Nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Il secondo decesso si è verificato nel pomeriggio, questa volta a Torre dell’Orso, marina di Melendugno. Un turista 69enne di nazionalità croata ha perso la vita dopo essere stato colpito da un arresto cardiaco mentre si trovava in acqua. L’uomo, che era arrivato in spiaggia insieme alla moglie, è stato visto accasciarsi da alcuni bagnanti, i quali hanno dato subito l’allarme ai bagnini dello stabilimento presso cui stava trascorrendo la giornata. Anche in questo caso, l’intervento dei sanitari del 118 non è riuscito a salvargli la vita.

Le due morti di ieri si aggiungono a quelle registrate nella giornata precedente, quando altre 3 persone hanno perso la vita in circostanze analoghe. A Torre Lapillo, un uomo di 79 anni è deceduto mentre era in acqua. Poco distante, nella stessa giornata, Pino Barletta, 66 anni, ha accusato un malore subito dopo essersi tuffato. La terza vittima è una giovane di 19 anni, originaria di Modena, che si è sentita male mentre faceva il bagno con i genitori a Torre San Giovanni, marina di Ugento, nei pressi di un camping.

L’emergenza caldo resta quindi una delle ipotesi più accreditate alla base di questa catena di decessi. Le temperature elevate e l’afa persistente, unite allo sforzo fisico e alle condizioni di salute individuali, potrebbero aver rappresentato un fattore scatenante per i malori che si sono rivelati letali.

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