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Taranto

Ex Ilva, il ministro Pichetto Fratin: valutazioni sul fabbisogno di gas per la riconversione

Avviato il confronto tecnico al Ministero delle Imprese. Il titolare dell’Ambiente: possibile sufficienza della rete attuale per la prima fase, ma si valuta l’opzione rigassificatore

P. Fratin

Gilberto Pichetto Fratin

TARANTO - La transizione dell’ex Ilva verso la decarbonizzazione entra nella fase operativa con la prima riunione del comitato tecnico, svoltasi al Ministero delle Imprese, mentre il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin chiarisce i prossimi passaggi: «Stiamo facendo le valutazioni, anche con Snam, per definire il fabbisogno di gas necessario a seconda degli step previsti».

L'intervento del ministro è arrivato a margine di un evento al Gse, nel quale ha ribadito che l’attuale infrastruttura di fornitura potrebbe risultare sufficiente almeno nel primo anno del processo di riconversione. Ma con l’aumento degli impianti a ciclo ridotto previsti, il quadro cambia.

«Se si avvieranno tre forni sarà necessario un certo quantitativo di gas, con quattro forni le esigenze aumenteranno ancora – ha precisato il ministro – e in base agli anni di sviluppo del progetto, si potrà decidere se puntare sulla pipeline esistente o valutare l’ipotesi rigassificatore».

Un passaggio chiave, dunque, che riguarda la strategia energetica da adottare per sostenere la trasformazione del polo siderurgico di Taranto, oggi al centro del dibattito nazionale per la sua valenza ambientale, economica e occupazionale.

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