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Taranto
22 Luglio 2025 - 08:22
Francesca Intermite
TARANTO - Una protesta decisa ma motivata quella lanciata da Confesercenti Taranto, che accende i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso: quello delle “finte sagre”, mascherate da eventi culturali o sportivi ma spesso trasformate in attività commerciali vere e proprie, senza alcun rispetto delle norme fiscali, sanitarie e di concorrenza.
«Non vogliamo creare polemiche, ma chiedere chiarezza e legalità» ha dichiarato Francesca Intermite, presidente provinciale dell’associazione, raccogliendo le denunce di molti esercenti iscritti. Il tema, ormai ricorrente durante la stagione estiva, riguarda manifestazioni che si presentano come promozione del territorio ma che, nella realtà, puntano esclusivamente alla vendita di cibo e bevande, eludendo ogni forma di controllo.
Secondo Confesercenti, questi eventi sfruttano la copertura istituzionale e talvolta ricevono finanziamenti pubblici — comunali, regionali o addirittura europei — senza che vi sia un reale monitoraggio sull’uso delle risorse. Intanto, gli operatori regolari, che ogni giorno rispettano le norme, pagano tasse, stipendi, affitti e si sottopongono ai controlli, subiscono una concorrenza sleale devastante.
Gli esempi portati dall’associazione sono eloquenti: stand gastronomici privi di scontrini, personale presentato come “volontario”, assenza di tracciabilità dei prodotti e nessun piano di autocontrollo igienico. Le serate diventano vere e proprie attività di ristorazione abusive, in totale spregio delle regole.
Ma non finisce qui. Anche le concessioni di tratti di litorale pubblico, affidate ad associazioni con finalità sportive o sociali, vengono spesso stravolte, trasformando le aree in spazi per ristorazione serale, grigliate e musica dal vivo, senza che le attività dichiarate vengano mai effettivamente svolte. Una deriva pericolosa, secondo Confesercenti, che rischia di svuotare di significato la parola “evento culturale”.
«Dov’è la Guardia di Finanza? Dove sono i controlli della ASL e degli uffici comunali?» chiede con forza Intermite. «Non è più tollerabile che si premiano i furbi mentre le imprese vere lottano per sopravvivere. Servono controlli seri, tempestivi e uguali per tutti, perché la legalità non può valere solo per chi lavora tutto l’anno pagando le tasse».
Confesercenti chiede alle istituzioni un cambio di passo immediato, per tutelare chi opera nel rispetto delle regole e per evitare che le piazze estive diventino un paravento per attività economiche fuori controllo. La denuncia è chiara: «Basta scorciatoie, la legge vale 12 mesi all’anno».
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