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Taranto

Aeroporto di Grottaglie, lo studio Paleari non vale per la continuità territoriale

Il MIT smentisce la Regione: nessuna base per gli Oneri di Servizio Pubblico. Il Comitato chiede chiarimenti in Commissione Trasporti

Un rendering dell'aeroporto di Taranto-Grottaglie

Un rendering dell'aeroporto di Taranto-Grottaglie

GROTTAGLIE - Una doccia fredda per le speranze legate al rilancio dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Il Ministero dei Trasporti, con una nota ufficiale del 19 maggio 2025, ha chiarito che lo studio ICCSAI, commissionato da Aeroporti di Puglia e presentato al MIT come parte della documentazione per richiedere gli Oneri di Servizio Pubblico, non ha alcun valore istruttorio ai fini della procedura per l’ottenimento delle agevolazioni previste dalla continuità territoriale.

A darne comunicazione è il Comitato Pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie, che denuncia l’ennesimo “schiaffo istituzionale” nei confronti del territorio jonico, accusando la Regione Puglia, l’assessora ai Trasporti Debora Ciliento e la stessa Aeroporti di Puglia di aver alimentato una narrazione fuorviante sul percorso per ottenere collegamenti sovvenzionati.

La posizione del Ministero, espressa chiaramente nella nota inviata al Comitato, sottolinea che l’analisi condotta dallo studio Paleari non costituisce elemento valido per attivare la procedura di attuazione degli OSP, poiché questi “discendono da una puntuale verifica del fallimento del mercato”, indipendentemente dai contenuti di ricerche o pareri di esperti. Inoltre, il documento rientrerebbe nella proprietà intellettuale dell’Istituto incaricato, e non assumerebbe dunque alcuna funzione pubblica istruttoria.

Una presa di posizione che entra in contrasto diretto con quanto dichiarato pubblicamente in sede di audizione istituzionale lo scorso 3 marzo dall’assessora Ciliento, spingendo il Comitato a richiedere un’immediata audizione in Commissione Trasporti del Consiglio Regionale per fare piena luce sulle discrepanze.

Il presidente del Comitato, avv. Walter G. Fischetti, ha chiesto che la Commissione eserciti i propri poteri di controllo e vigilanza, procedendo senza indugi ad acquisire la documentazione necessaria direttamente da ICCSAI, dall’Assessorato ai Trasporti e da Aeroporti di Puglia. Tra gli atti richiesti figurano:

  • La richiesta ufficiale del presidente Michele Emiliano al MIT per l’attivazione degli OSP sull’aeroporto di Grottaglie

  • Lo studio di fattibilità prodotto da Aeroporti di Puglia

  • La nota integrativa inviata dal MIT il 13 luglio alla Regione e alla società di gestione aeroportuale

  • La nota di trasmissione dello studio a ICCSAI

  • La verifica del contenuto reale dello studio, alla luce delle dichiarazioni pubbliche contraddittorie

Secondo il Comitato, la Commissione regionale ha pieno titolo a ottenere i documenti, in quanto la Regione Puglia detiene il 99,40% del capitale sociale di Aeroporti di Puglia S.p.A. e ha il dovere di vigilare sull’operato della società partecipata.

«I cittadini tarantini restano ancora una volta a terra – si legge nella nota – privati del diritto a un collegamento aereo garantito per l’inerzia di istituzioni che non hanno mai realmente voluto far decollare l’aeroporto Arlotta».

La vicenda è ora nelle mani della Commissione Trasporti regionale, chiamata a chiarire una volta per tutte le responsabilità politiche e amministrative dietro il mancato accesso alla continuità territoriale per Taranto-Grottaglie. Il Comitato, intanto, annuncia che non intende arretrare. E che ogni documento sarà richiesto, analizzato e reso pubblico, «perché il diritto alla mobilità non può essere negato per convenienza politica o silenziato da relazioni tecniche opache».

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