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Trani
18 Luglio 2025 - 09:27
La Guardia di Finanza di Molfetta
TRANI - Una società operante nel settore del trasporto merci su strada finisce sotto la lente della Procura della Repubblica di Trani per una pesante accusa di evasione fiscale, culminata nei giorni scorsi con un sequestro preventivo da 80.155 euro disposto dal Tribunale di Trani.
Il provvedimento, finalizzato alla confisca anche per equivalente, è stato eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, al termine di complesse indagini condotte dalla Compagnia di Molfetta, coordinate dalla magistratura inquirente.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il rappresentante legale pro tempore della società – oggi in fase di liquidazione – non avrebbe presentato la dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2017, nonostante l’impresa avesse registrato operazioni attive per 796.955 euro (con un’IVA pari a 175.015 euro) e operazioni passive per 435.143 euro (IVA pari a 94.860 euro).
La differenza non dichiarata, che costituisce il cuore dell’accusa, avrebbe determinato un’evasione effettiva di 80.155 euro, cifra ritenuta profitto diretto del reato di omessa dichiarazione IVA, previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo 74 del 2000.
Accogliendo integralmente l’impostazione della Procura, il giudice ha autorizzato il sequestro delle somme di denaro riconducibili alla società e, qualora queste non risultassero sufficienti, ha disposto il blocco per equivalente di beni mobili, immobili e quote societarie intestati al legale rappresentante.
Il caso rappresenta un nuovo fronte d’allarme legato alla rete del trasporto stradale pugliese, un comparto fondamentale per l’economia regionale, ma troppo spesso coinvolto in pratiche elusive o distorsive, che compromettono la concorrenza e danneggiano chi opera nel rispetto delle regole.
La Guardia di Finanza, nel sottolineare il valore dell’operazione, ha evidenziato come simili condotte siano orientate alla riduzione illegale dei costi fiscali e organizzativi, con l’obiettivo di massimizzare i profitti e ottenere indebiti vantaggi competitivi. Una dinamica che, se non contrastata, mina gli equilibri economici e finanziari del Paese.
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