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Brindisi

Coesione a rischio, “L’Europa sottrae fondi al Sud per finanziare il riarmo”

L'eurodeputata brindisina Valentina Palmisano del M5S lancia l'allarme e critica duramente l’accordo tra Consiglio e Parlamento Ue: “Un autogol per l’Italia e per le regioni meridionali”

L'eurodeputato brindisino Valentina Palmisano del M5S

L'eurodeputato brindisino Valentina Palmisano del M5S

BRINDISI - “L’accordo raggiunto in piena notte tra Consiglio e Parlamento europeo sulla revisione della politica di coesione è un colpo basso per l’Italia e, in particolare, per le regioni del Mezzogiorno”. Lo afferma con forza Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che denuncia il rischio concreto di dirottamento delle risorse strategiche per sanità, welfare e sostegno alle imprese verso il settore della difesa.

Secondo Palmisano, l’inserimento del comparto militare tra le nuove priorità europee finirà per drenare fondi vitali destinati allo sviluppo sociale ed economico delle aree più fragili del continente. “Come ha confermato anche la presidenza danese nel corso di un’audizione al Parlamento europeo – sottolinea l’eurodeputata – la revisione delle politiche di coesione apre la porta al finanziamento diretto del riarmo europeo, un obiettivo che nulla ha a che vedere con la missione originaria di questi fondi”.

Il nodo principale, secondo Palmisano, riguarda la sottrazione di risorse alle regioni del Sud Italia, che “potrebbero vedere sfumare milioni di euro fondamentali per i loro percorsi di sviluppo e coesione, a favore della militarizzazione dell’economia europea e del conflitto in Ucraina”. Un cambio di rotta che giudica “inaccettabile”.

L’eurodeputata annuncia che la battaglia politica entrerà nel vivo a settembre, in occasione della votazione in plenaria a Strasburgo: “Sarà quello il momento della verità. Scopriremo – afferma – chi realmente difende gli interessi dell’Italia e chi invece sostiene le lobby dell’industria bellica sotto la bandiera della sicurezza comune”.

Palmisano non risparmia critiche nemmeno alla politica italiana: “Finora – conclude – chi ha proclamato di voler tutelare il Sud ha sistematicamente avallato scelte centralistiche e dannose, che ora rischiano di trasformarsi in una reale sottrazione di fondi. A settembre, i voti diranno più della retorica”.

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