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Roma
15 Luglio 2025 - 15:39
Il vertice sull'ex Ilva a Roma
Il rientro da Roma del Presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano e del Sindaco di Taranto Piero Bitetti
ROMA - Ancora nessuna decisione definitiva sul futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto. L’incontro svoltosi oggi a Roma, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è concluso con la firma di un verbale che posticipa ogni scelta al 31 luglio.
E pensare che solo la settimana scorsa il Ministro Adolfo Urso con piglio deciso aveva minacciato: Decisione in 48 ore o niente.
Era l'8 luglio quando aveva annunciato: «Abbiamo convocato una riunione no stop: inizia alle 9:30, potrebbe finire in serata, potrebbe proseguire in nottata. Ci siamo attrezzati al ministero per essere aperti anche tutta la notte per giungere a una sintesi, comunque io chiuderò la riunione solo quando ci sarà una decisione comune, che può essere positiva - o negativa».
Ed infatti la firma del verbale slitta ora al 31 luglio. Se tutto va bene, ovviamente. E non è detto che vada tutto bene. Ma viene rispettato il copione di una politica che smentisce se stessa un minuto dopo l'altro.
Nel documento sottoscritto dalle parti è prevista l’istituzione di una commissione tecnica, con il compito di fornire ulteriori elementi di valutazione su tutte le opzioni in discussione, come indicato nella proposta avanzata dal Mimit nel corso della riunione.
Il confronto interistituzionale si è svolto alla presenza dei rappresentanti degli enti locali e dei ministri competenti, a partire da quello dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che all’ingresso del tavolo ha ribadito l’obiettivo prioritario del governo: “Non solo salvare l’Ilva, ma trasformarla in una delle realtà industriali più moderne d’Europa”.
L’incontro si è tenuto a pochi giorni dalla prevista conferenza dei servizi per il rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale e Sanitaria (AIA) relativa all’impianto siderurgico di Taranto, uno snodo cruciale per la transizione industriale e ambientale del sito. La proroga decisa oggi consente di proseguire i lavori di mediazione e valutazione tecnica, in vista di un’intesa definitiva entro la fine del mese.
Il destino del polo siderurgico pugliese, tra decarbonizzazione e rischio chiusura, resta dunque sospeso, in attesa che i nodi ancora aperti trovino una soluzione condivisa.
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