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Molfetta

Il Consiglio respinge la sfiducia a Minervini: la maggioranza fa quadrato attorno al sindaco sospeso

La mozione presentata dalle opposizioni non passa: 13 i voti contrari, compreso quello del presidente del Consiglio. Dieci i favorevoli. Il primo cittadino, ai domiciliari e poi scarcerato, resta sospeso per effetto del provvedimento prefettizio

Tommaso Minservini, sindaco di Molfetta

Tommaso Minservini, sindaco di Molfetta

MOLFETTA - Il Consiglio comunale di Molfetta ha bocciato la mozione di sfiducia contro il sindaco Tommaso Minervini, presentata dalle forze di opposizione in seguito all’inchiesta giudiziaria che lo ha coinvolto nei mesi scorsi. La seduta, convocata in forma monotematica per discutere esclusivamente dell’atto politico, si è conclusa con una votazione nominale che ha visto 13 voti contrari alla mozione, espressi dalla maggioranza, più quello del presidente del Consiglio comunale Robert Amato, contro 10 voti favorevoli provenienti dai gruppi di minoranza.

La proposta di sfiducia è stata quindi respinta, sancendo nei fatti la tenuta della coalizione che sostiene Minervini, nonostante la sua sospensione ufficiale dall’incarico disposta dal prefetto a seguito dell’applicazione di una misura cautelare. Il sindaco, infatti, era finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine della Procura di Trani su presunti favoritismi nell’affidamento di appalti pubblici, ed è stato poi scarcerato con divieto di accesso al Palazzo di Città.

Durante il dibattito in aula, durato diverse ore, i consiglieri di maggioranza hanno ribadito la propria fiducia politica al primo cittadino, difendendone l’operato e parlando di “vicenda da chiarire nelle sedi opportune”, mentre le opposizioni hanno insistito sulla necessità di un passo indietro da parte di Minervini per rispetto istituzionale e trasparenza nei confronti della città.

Il voto finale ha evidenziato una netta spaccatura politica ma non numerica, con la maggioranza che ha mantenuto il controllo dell’aula e respinto il tentativo dell’opposizione di aprire una nuova fase amministrativa.

Il sindaco, pur impossibilitato a esercitare le funzioni, resta formalmente in carica, in attesa degli sviluppi giudiziari e dell’eventuale evoluzione della misura cautelare. Intanto, l’amministrazione comunale prosegue l’attività sotto la guida dei dirigenti e con la supervisione del vicesindaco Nicola Piergiovanni, in attesa che la situazione venga definita anche sul piano politico.

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