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Bari
14 Luglio 2025 - 15:48
Sergio Fontana
BARI - Le nuove misure protezionistiche annunciate dagli Stati Uniti minacciano direttamente il cuore dell’economia pugliese. L’allarme arriva da Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, che esprime profonda preoccupazione per l’introduzione di dazi su prodotti chiave del Made in Italy, tra cui olio d’oliva, pasta, vino e componenti meccaniche.
“Le barriere commerciali imposte dagli USA rappresentano una seria minaccia per la nostra regione,” dichiara Fontana. “La Puglia vive di export e le filiere agroalimentari, manifatturiere e meccaniche sono oggi più che mai esposte.” Secondo i dati riportati da Confindustria, il valore delle esportazioni pugliesi verso gli Stati Uniti supera ogni anno i 900 milioni di euro, rendendo il mercato nordamericano uno dei più strategici al di fuori dell’Unione Europea.
Il timore è che, in un quadro già indebolito dalla svalutazione del dollaro, che riduce il potere d’acquisto dei consumatori statunitensi e rende meno vantaggiose le esportazioni italiane, i nuovi dazi possano rallentare drasticamente le performance delle imprese pugliesi.
“Parliamo di settori d’eccellenza che portano nel mondo l’identità produttiva della Puglia,” sottolinea il presidente, “e che rischiano ora di perdere competitività in uno dei mercati più rilevanti.”
La richiesta dell’organizzazione degli industriali è chiara: servono risposte immediate da parte del Governo italiano e dell’Unione Europea, attraverso strumenti diplomatici e misure di sostegno diretto alle imprese colpite. Particolare attenzione deve essere rivolta alle piccole e medie imprese esportatrici, che rischiano di non reggere l’urto della nuova situazione internazionale.
“È il momento di mettere in campo una diplomazia economica efficace,” incalza Fontana, “e di richiamare le istituzioni a una presa di coscienza urgente. Non possiamo permetterci di vedere vanificati anni di investimenti e strategie di crescita per il Mezzogiorno.”
L’introduzione dei dazi, avverte il presidente di Confindustria Puglia, rischia infatti di compromettere gli effetti positivi legati alla ZES Unica e alle politiche di rilancio del Sud, in un momento storico in cui il sistema produttivo del Meridione è già sotto forte pressione.
“La Puglia deve continuare a essere un ponte economico verso il Mediterraneo e il mondo,” conclude Fontana. “Ogni ostacolo alla nostra capacità di esportare rappresenta un freno allo sviluppo e all’occupazione. Non possiamo restare in silenzio.”
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