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Grottaglie

Stabilimento Leonardo, “Così si va verso la desertificazione industriale”

Il senatore del Movimento 5 Stelle Mario Turco critica duramente l’azienda: “Nessuna strategia per il futuro, assordante il silenzio del governo”

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

GROTTAGLIE - Si alza il tono delle preoccupazioni per il destino dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, al centro di un nuovo intervento del Movimento 5 Stelle. A farsi portavoce dell’allarme è il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, che in una nota accusa l’azienda e il governo di “inerzia pericolosa”.

Al centro delle critiche ci sono gli esiti del recente confronto tra Leonardo e le organizzazioni sindacali, definito dalla Fiomsuperficiale e provocatorio”, privo di proposte concrete sul rilancio della Business Unit Aerostrutture. Secondo Turco, la situazione è diventata insostenibile: “Il sito di Grottaglie è ancora dipendente quasi esclusivamente dal programma Boeing 787, un progetto ormai in fase calante, e non viene incluso in alcun piano di diversificazione industriale”.

Il senatore denuncia come nessuno dei nuovi progetti strategici dell’azienda – dal programma EuroMale fino alle collaborazioni con Supernal e Vertical – preveda l’integrazione del sito grottagliese. “Un’assenza gravissima – osserva Turco – che rischia di trasformarsi in un colpo fatale per l’intera area produttiva”.

Non solo. A preoccupare è anche il silenzio sul futuro delle joint venture come LBA Systems e sull’eventuale ingresso del fondo sovrano saudita PIF, di cui non si hanno aggiornamenti concreti. “Tanti annunci, nessun impatto reale. Manca una visione industriale chiara e condivisa, mentre il tempo passa e il rischio di una desertificazione economica del territorio diventa concreto”, afferma il senatore.

La richiesta del Movimento 5 Stelle si allinea a quella dei sindacati: serve un piano operativo preciso, con obiettivi misurabili, investimenti quantificati e cronoprogrammi chiari per ogni stabilimento coinvolto.

Turco lancia infine una proposta urgente: “È il momento che enti locali e sindacati organizzino un’assemblea pubblica con i parlamentari pugliesi, i rappresentanti del governo e, soprattutto, i vertici di Leonardo. Il Sud non può più aspettare, servono scelte chiare, non promesse vuote”.

Il quadro delineato dal vicepresidente pentastellato è quello di una crisi che rischia di diventare sistemica, con conseguenze pesanti in termini occupazionali e produttivi se non si interverrà in tempi rapidi.

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