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Grottaglie

Leonardo, nuovo allarme: “Stabilimento relegato alla monocommittenza, nessun vero rilancio per l’aerostrutture”

Dopo l’incontro a Roma, i sindacati denunciano l’assenza di progetti concreti per la diversificazione del sito jonico. Preoccupazione per il futuro della BU Aerostrutture e delle maestranze dirette e dell’indotto

Gli operai della Leonardo di Grottaglie

Gli operai della Leonardo di Grottaglie

GROTTAGLIE - Il clima resta teso e la delusione palpabile. All’indomani dell’incontro tenutosi a Roma tra la direzione aziendale della Divisione Aeronautica di Leonardo, le Segreterie Nazionali e le RSU Fim, Fiom e Uilm, la FIOM CGIL alza il tono e parla apertamente di incontro insoddisfacente e segnali preoccupanti sul futuro della BU Aerostrutture, in particolare per lo stabilimento di Grottaglie.

Nel corso della riunione, svoltasi nella sede di Unindustria, il capo divisione Bortoli ha illustrato le linee guida delle due nuove Business Unit, nate dall’accorpamento delle precedenti divisioni Velivoli e Aerostrutture. Tuttavia, secondo la Fiom, mancano risposte chiare e progetti concreti, soprattutto per il sito tarantino.

Nelle slide mostrate durante l’incontro, Grottaglie è stato indicato come sito dedicato esclusivamente al programma “B787”, mentre sono state solo accennate la presenza delle altre divisioni – elettronica, elicotteri e la futura JV “LBA Systems” – senza alcun riferimento ai progetti di diversificazione produttiva previsti nell’accordo del 24 luglio 2024.

Per i sindacati si tratta di un passo indietro evidente: scompaiono del tutto i riferimenti a programmi come EuroMale, Supernal e Vertical, in precedenza citati come possibili sviluppi per allargare il perimetro produttivo di Grottaglie. La conseguenza, denuncia la Fiom, è che il sito rischia di restare legato a una sola commessa, con evidenti ripercussioni sulla sua tenuta occupazionale e sulla tenuta dell’indotto.

Anche sul fronte della partnership con Baykar, legata alla produzione di droni, l’azienda si è limitata a dichiarare che ulteriori dettagli saranno forniti solo a partire da settembre. Nessuna novità, infine, sulla possibile partecipazione del fondo sovrano PIF, sollecitata dalla delegazione della Fiom, ma lasciata senza risposte.

Per la sigla sindacale, è ormai chiaro che l’accordo del luglio 2024 non è stato rispettato, soprattutto nella parte che prevedeva la condivisione di spazi con la divisione elicotteri e nuove sinergie produttive.

La FIOM rilancia quindi la richiesta di una discussione seria, articolata e di merito sul destino della divisione Aerostrutture e sul futuro dell’aeronautica civile in Italia, sottolineando l’importanza strategica del comparto per il Mezzogiorno.

Tutti e 4 i siti devono restare all’interno della One Company”, si legge nel comunicato diffuso dalla RSU e dalla Segreteria della FIOM di Grottaglie, che esprime forte preoccupazione per l’assenza di una mission chiara e ribadisce il proprio impegno a contrastare ogni scelta finanziaria che metta a rischio lavoratori diretti e indiretti.

La mobilitazione, dunque, resta alta. E per Grottaglie il futuro continua a restare sospeso tra promesse mancate e strategie ancora tutte da chiarire.

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