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Nodo Bari Nord, scontro in Parlamento: bocciato l’ordine del giorno per ripristinare i fondi

L’onorevole Marco Lacarra accusa la maggioranza di incoerenza: “Opera da 900 milioni cancellata dal Governo. Scelta grave contro Bari e il Mezzogiorno”

Il Terminal bus di via Capruzzi a Bari

I binari della Stazione centrale di Bari - archivio

BARI - Si accende lo scontro politico sul futuro del Nodo ferroviario Bari Nord, un’opera considerata strategica per la mobilità dell’intera dorsale adriatica. A sollevare la polemica è l’onorevole Marco Lacarra, che ha duramente criticato la decisione della maggioranza alla Camera di bocciare l’ordine del giorno da lui presentato al decreto-legge infrastrutture, con cui si chiedeva il ripristino dei fondi destinati al progetto.

Secondo Lacarra, quella della maggioranza di governo è una scelta che pesa non solo su Bari ma sull’intero Sud. “Quando bisogna passare ai fatti, la destra si tira indietro – ha dichiarato –. La bocciatura del mio ordine del giorno è un atto grave, che smaschera l’ipocrisia e l’incoerenza di chi governa”.

Il progetto del Nodo Bari Nord, come ricorda lo stesso deputato, ha un valore di circa 900 milioni di euro, risorse che erano già stanziate e collegate alla fase di progettazione definitiva. “È un intervento fondamentale – spiega – non solo per potenziare il traffico ferroviario passeggeri e merci, ma anche per ricucire il tessuto urbano tra i quartieri di Palese e Santo Spirito, penalizzati da decenni”.

La bocciatura dell’ordine del giorno, secondo Lacarra, rappresenta una scelta politica precisa. “Il Governo Meloni ha preferito voltare le spalle alla città e rigettare ogni proposta di riparazione al danno causato dal definanziamento. È evidente che l’impegno per il Sud resta solo uno slogan buono per i comizi”.

Con amarezza, Lacarra sottolinea l’assenza di volontà concreta da parte dell’esecutivo di investire sul Mezzogiorno. “Si riempiono la bocca con le promesse sulle infrastrutture, ma quando c’è da assumersi responsabilità vere, dicono no. È la dimostrazione plastica che la destra sa solo fare propaganda, senza alcuna intenzione di costruire uno sviluppo reale e una vera coesione territoriale”.

Il futuro del Nodo Bari Nord resta dunque in bilico, mentre il dibattito si sposta ora nei territori, dove l’opera è attesa come un’occasione storica di modernizzazione e riequilibrio urbano.

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