Il servizio, dal titolo “Informazione e assistenza alle vittime: il diritto di comprendere e di essere compresi”, prevede una struttura articolata su due livelli operativi: da un lato uno sportello virtuale attivo tramite numero verde e chat testuale, presidiato da psicologi qualificati, dall’altro sei sportelli fisici distribuiti nelle province pugliesi, aperti tre giorni a settimana e collocati presso sedi già destinate all’assistenza delle fasce fragili.
Il cuore dell’iniziativa è la costruzione di una rete integrata tra istituzioni, servizi territoriali e realtà del volontariato, fondata su protocolli condivisi e azioni coordinate, tra cui una campagna informativa regionale per diffondere la conoscenza dei diritti, contrastare la solitudine istituzionale e promuovere una cultura dell’ascolto.
“Le vittime non chiedono solo giustizia, ma anche comprensione, empatia e vicinanza – ha dichiarato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione –. Questo progetto rappresenta una risposta concreta, che va oltre l’assistenza tecnica per diventare cura e riconoscimento umano. Vogliamo costruire un nuovo linguaggio istituzionale, fondato sull’ascolto e sulla prossimità”.
Sulla stessa linea la direttrice del Dipartimento Welfare, Valentina Romano, che ha evidenziato l’importanza di un servizio diffuso su tutto il territorio regionale, pensato per sostenere le vittime anche fuori dai tribunali. “Chi subisce un reato – ha spiegato – vive spesso una frattura profonda, non solo sul piano fisico o patrimoniale, ma soprattutto sul versante emotivo e relazionale. Ogni sportello sarà gestito da un’équipe specializzata composta da psicologi o psicoterapeuti, assistenti sociali o educatori e assistenti legali, per offrire un supporto completo, riservato e gratuito”.
Il percorso avviato porterà, nei prossimi mesi, alla definizione dell’assetto definitivo del servizio e alla stipula della convenzione con il partner selezionato, al termine del tavolo regionale di co-progettazione.
Con questa iniziativa, la Regione Puglia conferma il proprio impegno ad essere presidio sociale e culturale sul territorio. “Le vittime – ha concluso Mennea – non devono sentirsi sole. La risposta delle istituzioni deve essere sensibile, tempestiva e profonda. Questo progetto è un segnale forte in quella direzione”.