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Bari
10 Luglio 2025 - 16:00
Un'aula scolastica
BARI - Il sistema scolastico pugliese non subirà alcuna riduzione nel numero delle autonomie nell’anno scolastico 2026/27. A stabilirlo è il decreto ministeriale n. 124 del 30 giugno 2025, che aggiorna i criteri di dimensionamento sulla base di nuove analisi demografiche. La Regione Puglia potrà così mantenere intatte le attuali 565 istituzioni scolastiche, scongiurando i temuti tagli imposti dalla riforma del 2023.
Il risultato rappresenta un punto di svolta dopo anni di sacrifici. La riforma, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 e dal decreto n. 127/2023, aveva stabilito un tetto massimo di sedi scolastiche per ciascuna Regione, riducendo in Puglia il contingente previsto a 557 unità per il 2026/27, 8 in meno rispetto alle 565 in vigore nel 2025/26. Tuttavia, grazie all’aggiornamento dei dati Istat e all’intenso lavoro tecnico-amministrativo della Regione, il nuovo decreto ministeriale ha confermato il mantenimento delle 565 autonomie.
“È un risultato importante, che ci permette di pianificare il futuro con maggiore fiducia, senza dover tagliare ulteriormente,” ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo. L’assessore ha ricordato come la Regione, pur non condividendo l’impianto della riforma, abbia scelto di applicarla per senso di responsabilità, cercando in ogni modo di tutelare i territori e garantire un confronto costante con i sindacati e gli enti locali.
Il mantenimento delle autonomie è frutto anche della nuova valutazione ministeriale, che ha riconosciuto un calo demografico meno drastico del previsto, aggiornando i parametri sulla base di dati più realistici. Questo ha consentito di ridefinire il contingente organico per dirigenti scolastici e direttori amministrativi, permettendo una distribuzione più equa delle risorse a livello nazionale.
Nel frattempo, si registra anche un lieve incremento del numero di studenti iscritti nelle scuole pugliesi. Per l’anno scolastico 2025/26 sono attesi 506.053 alunni, pari a un aumento dello 0,4% rispetto ai 503.821 dell’anno precedente. Un dato che, pur modesto, assume un valore simbolico in un contesto di denatalità e che, secondo l’assessore Leo, testimonia l’efficacia delle politiche regionali di investimento nel settore scolastico.
“La crescita delle iscrizioni dimostra che il nostro sistema educativo è solido e attrattivo,” ha aggiunto Leo. “Stiamo investendo sulla qualità, sull’inclusione, sulle competenze. Il nostro obiettivo è rendere le scuole pugliesi capaci di coinvolgere sempre più giovani, offrendo ambienti innovativi, infrastrutture moderne e un legame forte con le università”.
Secondo l’assessore, questa fase rappresenta un’opportunità per rafforzare la scuola come presidio di socialità, cultura e sviluppo, in grado di rispondere in modo efficace alle trasformazioni demografiche e alle nuove esigenze del territorio. Il dimensionamento resta dunque un tema delicato, ma in Puglia, almeno per il momento, si potrà gestire senza tagli e con maggiore autonomia.
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