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Roma

Bari sigla quattro gemellaggi con città ucraine alla Conferenza per la Ripresa

Accordi firmati dal sindaco Leccese con Mykolaïv, Chernivtsi, Dniprorudne e Bar: cooperazione tra comunità per la ricostruzione dell’Ucraina

Vito Leccese

Vito Leccese

BARI - La città di Bari rafforza il suo impegno nella rete di solidarietà e cooperazione internazionale sottoscrivendo quattro protocolli di gemellaggio con altrettante municipalità ucraine. L’iniziativa si inserisce nel quadro della Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina (URC2025), in corso presso il centro congressi “La Nuvola” di Roma, evento che punta a mobilitare investimenti e sostegno politico per la ricostruzione, la riforma e la modernizzazione dell’Ucraina.

A rappresentare Bari è il sindaco Vito Leccese, che domani, venerdì 11 luglio, al termine del panel dedicato alla cooperazione locale e internazionale, firmerà ufficialmente gli accordi con le città di Mykolaïv, Chernivtsi, Dniprorudne e Bar. L’intesa avrà durata quinquennale e sarà rinnovata automaticamente per altri cinque anni, salvo diversa volontà delle parti.

«Bari è l’unica città italiana a firmare quattro gemellaggi con comuni ucraini – ha dichiarato Leccese –. Questo è il nostro modo concreto di sostenere un popolo martoriato dalla guerra, anche attraverso progetti culturali, educativi e di rigenerazione urbana. Ringrazio l’ANCI per averci dato questa opportunità e confermo la volontà di proseguire lungo un percorso di scambi e cooperazione che valorizzi il ruolo delle città nella costruzione della pace».

Il dettaglio degli accordi firmati da Bari con le città ucraine evidenzia ambiti di intervento comuni ma anche specificità legate alla storia e alle esigenze di ciascun territorio.

Con Bar, il patto nasce da radici storiche profonde, come la devozione condivisa per San Nicola e la figura di Bona Sforza d’Aragona, e prevede iniziative culturali, turistiche, scolastiche e sportive, incluse rassegne e itinerari dedicati al Santo. In programma anche scambi tra scuole, mostre, fiere e progetti economici locali.

Con Dniprorudne, l’asse è orientato verso la sostenibilità urbana e ambientale: le città collaboreranno su riqualificazione di aree degradate, educazione e attività culturali condivise che possano contribuire alla resilienza sociale post-conflitto.

Con Mykolaïv, il gemellaggio si fonda ancora sul legame spirituale con San Nicola e guarda allo sviluppo urbano partecipato, allo scambio di pratiche innovative per la rigenerazione delle città e alla mobilità di studenti e ricercatori come leva per una crescita comune.

Con Chernivtsi, infine, l’obiettivo è quello di creare reti solidaristiche e avviare progetti nel campo del benessere urbano, della salute pubblica e del recupero ambientale, valorizzando le identità locali attraverso azioni concrete.

L’iniziativa assume un significato ancora più rilevante alla luce del ruolo simbolico di Bari, che da tre anni espone la bandiera ucraina in segno di solidarietà. Il messaggio è chiaro: la pace si costruisce anche con i legami tra comunità, promuovendo la cooperazione come risposta alla distruzione.

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