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Taranto
10 Luglio 2025 - 12:30
Il Ccr di Taranto
TARANTO - L’annunciata riunione tra Kyma Ambiente, Polizia Locale e Amministrazione Comunale per rilanciare la raccolta differenziata a Taranto, a partire dai quartieri Salinella e Tamburi, è accolta con favore, ma anche con ferme richieste da parte dell’Osservatorio Permanente Salinella OdV ETS.
A intervenire è il presidente Francesco Settembre, che commenta con toni decisi le novità emerse in questi giorni: “Registriamo con interesse la volontà di potenziare i servizi, riaprire un punto informativo e intensificare i controlli. Sono segnali incoraggianti. Ma senza investimenti strutturali, tutto rischia di restare un’operazione di facciata”.
L’OPS punta il dito contro due questioni rimaste irrisolte da anni e che, secondo il comitato di quartiere, costituiscono il vero nodo da sciogliere per garantire igiene urbana e rispetto delle regole.
La prima richiesta riguarda l’apertura del Centro Comunale di Raccolta (CCR) di via Golfo di Taranto, rimasto chiuso nonostante i ripetuti annunci. “Non basta riattivare il punto informativo – sottolinea Settembre –. Serve un impegno formale e un cronoprogramma preciso per l’avvio del CCR. È uno strumento essenziale per permettere ai cittadini di smaltire correttamente rifiuti ingombranti e speciali, come i RAEE. Inoltre, contribuirebbe a ridurre la presenza indiscriminata di cassonetti in strada e a migliorare il decoro urbano”.
Il secondo nodo riguarda l’impianto pneumatico di raccolta rifiuti, mai entrato in funzione. “È inaccettabile che un’opera costata milioni di euro e pensata per servire il quartiere Salinella e Taranto 2 giaccia abbandonata – denuncia il presidente dell’Osservatorio –. I cittadini hanno pagato un prezzo altissimo per realizzarla: disagi per mesi, strade chiuse, polveri e traffico in tilt. Ora che l’infrastruttura è lì, completa, non possiamo permettere che venga lasciata all’incuria”.
Il sistema, definito dallo stesso Settembre “avveniristico”, avrebbe dovuto eliminare i cassonetti tradizionali e spingere la raccolta differenziata a livelli elevati. “Dopo tanti sacrifici – insiste – quell’impianto non può restare un monumento all’incompiuto. È tempo che diventi finalmente operativo”.
L’Osservatorio lancia infine un appello al tavolo tecnico in corso tra le istituzioni, affinché non ci si limiti a pianificare controlli e sanzioni, ma si affrontino con urgenza le questioni infrastrutturali. “Solo così – conclude Settembre – sarà possibile mettere davvero i cittadini in condizione di rispettare le regole. Il rispetto dell’ambiente non si impone con le multe, ma si costruisce fornendo strumenti adeguati e servizi funzionanti. È questa la svolta che Taranto merita”.
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