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Taranto

Emergenza idrica, vertice in Prefettura con gli assessori regionali di Puglia e Basilicata

Per salvare l’agricoltura, confronto tra istituzioni e associazioni: in attesa del completamento dei lavori alla diga di San Giuliano, si punta su risorse idriche aggiuntive per fronteggiare la crisi

Una veduta di Palazzo del Governo, sede della prefettura di Taranto

Una veduta di Palazzo del Governo, sede della prefettura di Taranto

TARANTO - Il mancato completamento dei lavori di ripristino della diga di San Giuliano sta aggravando la crisi idrica nel territorio tarantino, creando forte allarme tra gli agricoltori e mettendo a rischio la tenuta dell’intero comparto agricolo locale. Per far fronte all’emergenza, questa mattina si è svolto in Prefettura un incontro urgente, convocato dal prefetto Paola Dessì, con l’obiettivo di individuare soluzioni rapide e concrete per garantire la sicurezza idrica dei comuni interessati.

Alla riunione hanno preso parte gli assessori regionali all’Agricoltura di Puglia e Basilicata, il segretario dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, i vertici dei consorzi di bonifica della Basilicata e del Centro Sud Puglia, i rappresentanti dei Comuni di Castellaneta, Ginosa, Laterza, Palagiano e Palagianello, insieme al direttore Ambiente ed Energia di Acquedotto Pugliese e ai delegati delle organizzazioni di categoria CIA Due Mari, Coldiretti e Copagri.

Durante il confronto è emersa una proposta condivisa dai due assessori regionali: recuperare risorse idriche supplementari per il Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia attraverso la riallocazione di economie derivanti da altri utilizzatori. Si tratta di una misura tecnica che potrebbe alleggerire la pressione sull’agricoltura del Tarantino, almeno fino al completamento definitivo degli interventi alla diga, atteso per la fine di luglio.

Il piano sarà esaminato e definito a stretto giro nella sede della Segreteria tecnica del Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma tra Puglia e Basilicata. In un quadro di crescente criticità legata ai cambiamenti climatici e alla siccità, l’esito positivo dell’iniziativa appare essenziale per scongiurare danni irreversibili alle coltivazioni e per assicurare un minimo di continuità operativa alle imprese agricole del territorio.

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