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Taranto

Crisi idrica nel Tarantino, allarme bipartisan: “Emergenza sempre più frequente, servono investimenti immediati”

Dai consiglieri regionali un appello congiunto: “Non è più tempo di colpe, bisogna agire con nuovi invasi, vasche d'accumulo e riutilizzo dei reflui. Agricoltura allo stremo”

Siccità

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TARANTO - La crisi idrica che sta colpendo la provincia di Taranto non è solo una conseguenza del clima, ma anche il risultato di anni di scarsa programmazione e infrastrutture ferme agli anni '70. È questo il messaggio lanciato ieri dai consiglieri regionali durante le audizioni della Commissione speciale per l’emergenza idrica, riunita per fare il punto su una situazione che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura locale e causando disagi crescenti alla popolazione.

A intervenire per il Movimento 5 Stelle è stato il consigliere Marco Galante, che ha tracciato un quadro allarmante ma preciso: “Stiamo vivendo crisi sempre più ravvicinate. Se prima accadevano ogni 10 anni, siamo passati a una ogni 7 e ora siamo a una media di 3 anni. Questo doveva essere un segnale chiaro. Non serve cercare colpevoli, serve agire. Mancano invasi, vasche per l’accumulo dell’acqua piovana e soprattutto non si usano i reflui per alimentare la falda, come accade in altri paesi europei.”

Galante ha sottolineato che sono attivi 7 impianti di affinamento e che altri 38 sono pronti, ma negli anni passati l’assenza di una domanda da parte degli agricoltori e la mancanza di investimenti sulle reti hanno frenato l’utilizzo di questa risorsa. A peggiorare la situazione anche la condotta franata che avrebbe dovuto portare l’acqua dalla Basilicata: “I lavori di competenza lucana – ha aggiunto – avrebbero dovuto essere conclusi mesi fa, ma si susseguono proroghe e oggi non esiste nemmeno una data di fine lavori.”

Intanto, le proteste degli agricoltori, esasperati dalla mancanza d’acqua, si moltiplicano, in particolare nella zona della Vasca 10 del Consorzio unico, nell’agro di Ginosa. “La provincia ionica – ha detto Galante – sta facendo fronte all’emergenza solo con soluzioni tampone, grazie all’impegno di Acquedotto Pugliese, Consorzio, assessorato regionale all’Agricoltura e Acque del Sud. I Comuni devono collaborare segnalando i guasti per evitare sprechi.”

Sulla questione è intervenuto anche il prefetto di Taranto, che ha convocato una riunione specifica per mercoledì 10 luglio, nel tentativo di coordinare le azioni in corso e individuare possibili soluzioni.

Dal fronte del centrodestra, hanno preso la parola i consiglieri Massimiliano Di Cuia (Forza Italia) e Antonio Scalera (LPD). “La situazione è gravissima – hanno dichiarato – in alcune zone, come il quartiere Cernera a Massafra, l’acqua arriva ogni 30 giorni. Una situazione drammatica, confermata anche dal direttore generale dell’Acquedotto Pugliese, secondo cui la Puglia è in emergenza idrica perenne.”

I due esponenti hanno chiesto che vengano auditi i Consorzi di Bonifica, i quali hanno garantito la possibilità di continuare l’erogazione in Vasca 1 e Vasca 10, mantenendo 1.200 litri al secondo di acqua per uso agricolo. Ma la questione non si esaurisce qui: “Chiederemo all’assessore alle Opere Pubbliche un confronto sullo stato dei lavori della galleria della diga di San Giuliano, i cui termini di fine cantiere, previsti prima a maggio, poi slittati a giugno, sono ormai ignoti. È fondamentale sapere se la Regione intende davvero investire per rendere più efficiente la rete.”

Infine, è stata annunciata l’intenzione di chiedere all’assessore all’Agricoltura un piano di sostegno per le imprese più colpite dalla siccità.

La crisi idrica che colpisce il Tarantino si sta trasformando in un’emergenza strutturale. I rappresentanti politici promettono impegno trasversale per affrontarla, ma gli agricoltori e i cittadini chiedono risposte immediate, non solo audizioni e buone intenzioni.

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