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Taranto

Scossa ai vertici del movimento Demos: Aprile, Bellanova e Nume si dimettono

I tre esponenti lasciano gli organismi direttivi con una lettera durissima: “Traditi i valori fondanti del ‘Noi’, prevale la logica dell’uomo solo al comando. Nessun futuro senza collegialità”

Palazzo di Città

Il Palazzo di Città di Taranto

TARANTO - Scossa ai vertici del movimento Demos Taranto. Con una lettera congiunta inviata lunedì 7 luglio ai segretari cittadino e provinciale e, per conoscenza, ai vertici regionali e nazionali del partito, Ignazio Aprile, Cosimo Bellanova e Cosimo Nume hanno comunicato le proprie dimissioni dagli organismi direttivi provinciali e cittadini, denunciando un radicale allontanamento dal progetto originario.

I tre esponenti parlano di una decisione sofferta, ma resa necessaria da un percorso politico che, a loro giudizio, ha smarrito i principi fondanti di Demos, primo fra tutti quello della “Forza del Noi”, ritenuto cardine di ogni azione collettiva. Una rottura netta, maturata nei mesi successivi alla prima partecipazione elettorale del movimento nella città ionica.

“Abbiamo assistito al prevalere di una logica individualista, dove le scelte non sono state condivise ma calate dall’alto. Una comunità politica – scrivono – che somiglia sempre più al modello dell’uomo solo al comando”. Secondo i firmatari, anche alcune candidate e candidati coinvolti nelle recenti elezioni amministrative sarebbero stati relegati a “vagoni di passaggio”, usati come strumenti narrativi più che come soggetti politici.

Nel documento si respinge l’idea di redigere un elenco dettagliato di episodi e decisioni criticate: “Sarebbe inutile e improduttivo. La nostra scelta si fonda sulla constatazione che questa anomalia è diventata strutturale, non più correggibile”.

A mancare, secondo Aprile, Bellanova e Nume, sarebbe stato proprio quel principio di collegialità che distingue un’esperienza politica comunitaria da una leadership autoreferenziale. E anche il lavoro svolto finora – che definiscono disinteressato e leale – non è bastato a invertire la rotta.

“Abbiamo contribuito a costruire un risultato dignitoso. Ma senza collegialità non può esserci ‘Noi’. E senza ‘Noi’ non c’è futuro”, si legge nella parte conclusiva della lettera. Da qui la decisione di lasciare ogni incarico nei vertici locali del partito, con l’intento – precisano – di rimanere fedeli a una visione politica centrata sulle persone e sul bene comune, rifiutando ogni forma di personalismo e narcisismo politico.

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