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Il caso

Rsa e Hospice, Caroli attacca la Regione: “Internalizzazioni per tutti, non solo per alcuni”

Il consigliere di Fratelli d’Italia contesta i criteri adottati dall’assessore Amati e propone un emendamento per estendere la gestione pubblica a tutte le Rsa pugliesi e all’Hospice di Mesagne

Nelle Rsa pugliesi sono ora obbligatorie le telecamere

Una Rsa pugliese - archivio

BRINDISI - Una richiesta chiara e diretta arriva dal consigliere regionale Luigi Caroli, esponente di Fratelli d’Italia, che ha depositato un emendamento destinato ad animare il dibattito nella seduta del Consiglio regionale in programma oggi, martedì 8 luglio. Al centro del confronto, la gestione delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) pugliesi e dell’Hospice di Mesagne.

Nel mirino del consigliere brindisino c’è la linea adottata dall’assessore al Bilancio Fabiano Amati, che ha proposto il passaggio alla gestione pubblica delle RSA di Alberobello, Locorotondo e Ostuni, seguendo quanto già avvenuto per i centri di Ceglie Messapica, Troia e Sannicandro Garganico.

Caroli, tuttavia, si interroga sui criteri utilizzati per operare questa selezione. “Perché alcune strutture vengono internalizzate e altre no? Se il principio guida è quello di rafforzare la rete territoriale di assistenza, allora lo si applichi a tutte le Rsa della regione”, afferma il consigliere.

Nel suo intervento, Caroli elenca un elenco di strutture attualmente gestite da privati che, secondo la sua proposta, dovrebbero essere anch’esse affidate alle rispettive Asl: Modugno, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Noicattaro, Crispiano, Torricella, Alessano e Copertino. Il ragionamento, spiega, nasce dalla necessità di garantire pari trattamento agli utenti e ai lavoratori del settore sociosanitario.

Il consigliere pone poi l’attenzione sull’Hospice del Presidio Territoriale di Assistenza di Mesagne, struttura destinata alle cure palliative. Anche in questo caso, Caroli sostiene la necessità di un passaggio alla gestione pubblica, sottolineando come ciò garantirebbe un accesso più equo, continuità assistenziale e una riduzione delle diseguaglianze territoriali.

“Se davvero l’obiettivo è garantire dignità, continuità e qualità delle cure, allora si proceda senza distinguo”, incalza Caroli, ricordando che secondo Amati le internalizzazioni avvengono a invarianza finanziaria, ovvero senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale.

Un messaggio polemico ma chiaro, rivolto alla maggioranza di centrosinistra: “Così si evitano favoritismi e si dimostra che il sistema pubblico regionale tratta tutti allo stesso modo”. Caroli chiude con un monito: nessuno, afferma, deve pensare che esistano “figli e figliastri” nel sistema sociosanitario pugliese.

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